sabato, 7 Dicembre 2024
HomeVeicoliEnerBLU: Missione impatto zero

EnerBLU: Missione impatto zero

E’ quella di EnerBLU, azienda modenese specializzata nella trasformazione di veicoli “tradizionali” in veicoli elettrici, a zero emissioni, grazie a una tecnologia unica, pronta ad innovare il presente per garantire alle nostre città un futuro sostenibile

E’ stato ormai detto tante volte: la nuova sfida da affrontare si chiama sostenibilità e il solo modo per vincerla è quello di lavorare sul presente, sulle nostre abitudini, ma anche su un sapere tecnologico già pronto ad esprimersi al meglio ma che fatica, per vari motivi, a emergere e consolidarsi.

Nel mondo di chi studia e progetta soluzioni innovative finalizzate a movimentare merci e persone in modo ecocompatibile c’è un’azienda modenese che ha scommesso, con ottimi risultati, sulla tecnologia della trazione elettrica, sviluppando un know how che permette di trasformare vetture e veicoli commerciali “tradizionali” in veicoli a impatto zero: si tratta di EnerBLU (www.Enerblu.it), realtà attiva dal 2003 di cui fa parte la società VEICoLi srl, nata nel 1997 per sviluppare prodotti e servizi per la mobilità sostenibile.

Come si attua la “rinascita elettrica”?

La “trasformazione ecologica” attuata da EnerBLU avviene a partire da veicoli già esistenti che vengono adattati alla trazione elettrica. Sono veicoli a benzina o diesel, provenienti dalle principali case italiane ed europee, dai quadricicli ai mezzi per il trasporto urbano di persone (fino a 40 persone) e merci (fino a 60 q) che vengono riposizionati nella categoria “zero emissioni” grazie alla sostituzione di tutte le componenti che riguardano il motore tradizionale con potenti batterie di ultima generazione e un motore elettrico dotato di una elevata tecnologia, garantendo sempre elevate prestazioni, affidabilità e risparmio economico.

EnerBLU progetta e studia soluzioni altamente personalizzate per ogni variabile che entra nella trasformazione: dal peso del veicolo alla tipologia di prestazioni richieste, al tempo di utilizzo. Ogni realtà trova insomma la sua risposta. E sono già molte quelle che si sono rivolte a EnerBLU, soprattutto per ovviare al problema dell’ingresso e della circolazione nei centri storici delle città, senza alcun limite: società di trasporto pubblico, tra cui quelle di Roma e Milano, Copenaghen e Glasgow, o corrieri come TNT e Bartolini che hanno migliorato la loro efficienza nelle consegne all’interno delle ZTL.

L’alta tecnologia delle batterie (al litio), ad altissima efficienza e riciclabili, permette un’autonomia giornaliera che varia, a seconda dei modelli, dai 120 ai 150 Km, per un massimo di 2.000 cicli di ricarica, pari all’uso quotidiano di 5/6 anni. Si tratta inoltre di batterie piccole e leggere, caratteristiche che hanno importanti ripercussioni sullo spazio occupato, sulla portata utile del veicolo, sui tempi di ricarica.

L’intervista

Trasportale ha approfondito questo importante argomento rivolgendo qualche domanda a Stefano Margaria, responsabile commerciale EnerBLU.

Quali sono i vantaggi che derivano dalla trasformazione di un veicolo commerciale “tradizionale” in un veicolo completamente elettrico?

EnerBLU, di cui fa parte la società VEICoLI, si occupa di trasformare veicoli considerati tradizionalmente “inquinanti” in elettrici, quindi ecosostenibili. I mezzi, omologati come elettrici, oltre a garantire una qualità dell’aria assolutamente pulita, eliminare l’inquinamento acustico e assicurare un migliore stile di vita ai cittadini, rendono possibile superare i limiti di accesso imposti dai centri storici delle grandi città. Limiti spesso fonte di grande disagio e perdita di tempo per chi lavora in centro e per tutti quegli operatori che si occupano di consegnare merci e documenti alle attività commerciali: richiesta permessi di circolazione, ove possibile, parcheggi ecc. Dotarsi di un veicolo elettrico è una scelta che ripaga non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico. A fronte di un investimento iniziale “importante” è, infatti, possibile ripagare ampiamente i costi di gestione nel giro di 3 o 4 anni con un risparmio annuale di circa 10.000 Euro. Risparmio ottenuto grazie all’eliminazione della spesa per il carburante: la ricarica elettrica si aggira intorno agli 1 o 2 euro per 150/200 km a seconda della fascia oraria utilizzata, grazie alla diminuzione dei costi per l'assicurazione che si riducono di circa il 50%, alla totale assenza di tassa di proprietà e ridottissimi costi manutenzione.

Quanto è conveniente rispetto all’acquisto di un veicolo nuovo alla luce degli attuali ecoincentivi previsti?

L’acquisto da parte di una Amministrazione Pubblica è particolarmente favorito grazie a finanziamenti in base alle legge 166: i due costi arrivano quasi ad equipararsi. Per i privati, a meno che non abbiamo la possibilità di rientrare nei soggetti previsti dalla 166, gli ecoincentivi del decreto di febbraio rappresentano un contributo ulteriore a quanto sopra descritto.

Chi, in particolare, si rivolge a Voi?

I nostri clienti sono generalmente società che gestiscono flotte di trasporto (merci o persone), enti pubblici che investono in veicoli a emissioni zero per il trasporto di merci e di persone oppure operatori (enti pubblici o imprese con appalti pubblici) che possono avvalersi di finanziamenti per circa il 60% del valore dei veicoli. Il costo dell'investimento iniziale è calcolato circa due volte il valore del mezzo. Per questo abbiamo deciso di applicare la nostra tecnologia principalmente ai veicoli commerciali come lo Scudo, il Ducato, lo Sprinter, il Trafic e il Master, ma abbiamo realizzato anche trasformazioni per minibus, fino a 40 posti, utilizzati per i servizi navetta o per mezzi più piccoli, come la Panda Van e il Fiorino.

Quanto tempo occorre per la “trasformazione”?

Trasformare un veicolo urbano a motore endotermico in un veicolo a trazione elettrica richiede ai nostri ingegneri un tempo compreso tra le due e le quattro settimane al massimo. Eventuali ritardi possono essere causati dall’approvvigionamento delle batterie. Arrivando da Cina e Corea possono infatti subire lentezze nella consegna.

Qual è l’impatto sulla capacità di carico del veicolo, quanto spazio viene “sacrificato”?

La trasformazione del veicolo non comporta una riduzione del volume utile, perché le batterie sono inserite di norma sotto il pianale. Ovviamente quella che può essere riscontrabile è una riduzione del carico trasportabile, perché le batterie comportano un incremento del peso totale del veicolo. La capacità di carico quindi varia a seconda dei veicoli e delle autonomie richieste.

Come si effettua la ricarica delle batterie, dopo quanto tempo e che tipo di batterie vengono utilizzate?

Le batterie che utilizziamo (Litio-polimeri), ovviamente rispettose delle ultime normative, sono lo stato dell’arte più avanzato per tecnologia e per dimensioni. Più piccole e leggere di quelle usate fino ad oggi, permettono una riduzione dei tempi di ricarica che si aggirano intorno alle 6/8 h di fermo. Tempo che è destinato a diminuire fino a una sola ora già nell’arco dei prossimi mesi. Per consentire economie e abbattere i costi, le batterie, che consentono un’autonomia di circa 150 Km, devono essere ricaricate soprattutto nelle ore notturne, quando il costo dell’energia è inferiore. Per quanto riguarda lo smaltimento a fine vita delle batterie, invece, seguiamo le procedure n vigore nei diversi paesi, per l’Italia la normativa RAEE.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
X