venerdì, 6 Dicembre 2024
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Di Governo ce n’è uno…

Ne ho già parlato sui social, ma vorrei farlo anche qui, commentando un evento indubbiamente strategico per il nostro Paese: la nascita del nuovo esecutivo.

Lungi da me, ovviamente, in questa sede dare giudizi politici ma, quello che vorrei fare, è esprimere un desiderata culturale.

Siamo abituati a giudicare (e forse non solo in ambito politico) prima che le cose avvengano. Siamo abituati a prendere posizioni esclusivamente sulla base delle nostre ideologie, precondizionamenti e retaggi del passato. Oggi, invece, siamo in una posizione in cui non possiamo permetterci questo atteggiamento. Lo sappiamo, la situazione è delicata e critica sotto molti aspetti. Serve una guida forte e determinata.

E questo abbiamo oggi: un (anzi una) premier forte e determinata. Questo è ciò che in questo momento dobbiamo giudicare. Che ci piaccia o no dalle urne è uscita questa indicazione popolare e dobbiamo rispettarla, almeno fintanto che non vediamo come andranno le cose. Ma ricordiamoci che per anni abbiamo “rispettato” situazioni assurde nel nome della “poltrona”.

Dunque oggi un Governo ce lo abbiamo. Manca, alla data in cui scriviamo, tutta la sfilza di nomine di viceministri, sottosegretari e compagnia bella, ma i capi dei Dicasteri ci sono e daranno la loro indicazione, politica e, oserei dire, “finalmente” dopo anni di Governi tecnici, di unità nazionale e via dicendo. Per quanto riguarda il “nostro” Ministero abbiamo Matteo Salvini ma, al di là di questa nomina, sarà importante chi sarà sul campo, ovvero le seconde linee.

Ecco, il mio desiderata è un cambio di approccio alla Cosa Pubblica e a chi la guida. È vero siamo disillusi da decenni di promesse non mantenute, da giochi di Palazzo da finti riformisti e Paladini del Popolo, ma proviamo ancora una volta ad avere fiducia neutrale.

Riporto parte dei miei post sui social, cioè cito me stesso  : Mi piacerebbe che al di là delle ideologie, simpatie e antipatie di partito e retaggi del passato, si desse fiducia al nuovo premier… non perché è di destra e se fosse non perché è di sinistra… non perché è donna ma perché rappresenta una novità, una rottura col passato. Se questa rottura porterà dei benefici all’Italia, ripeto, lo vedremo… per ora: barra dritta!

 

 

Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu
Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più
Dovresti pensare a me
E stare più attento a te
C’è già tanta gente che
Ce l’ha su con me, chi lo sa perché?
(Caterina Caselli)

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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