Trasportale ha testato in condizioni di utilizzo reale e in una location di sicuro effetto come quella del piazzale della Ltm, un’ importante azienda di logistica lombarda, il nuovo Sprinter Ngt, che ha dimostrato come il trasporto a basso impatto ambientale e ad alta efficienza sia ormai una realtà
Una prova diversa dalle altre, quella del nuovo Sprinter versione Ngt, il furgone Mercedes-Benz a gas naturale e benzina. Si è capito sin dall’inizio: un mezzo importante non solo in sé, ma anche per il suo valore di simbolo di un mondo dei trasporti ormai sensibile alle esigenze ambientali, e proiettato verso un futuro più sostenibile che sembra costituire la strada maestra per passare questo momento di crisi del settore automotive. Pochissimi i mezzi concessi dalla Casa per le prove, e tra questi quello fornito a “Trasportale”: arrivati a Lentate sul Seveso, in provincia di Milano, per realizzare il servizio fotografico di queste pagine, la curiosità degli addetti al lavoro della Ltm, l’azienda di logistica che ci ha ospitato, era palpabile.
E reciproca: i grandi spazi, gli immensi magazzini, e soprattutto la presenza del raccordo ferroviario hanno rappresentato un set particolarmente azzeccato, specie se si considera la possibilità di associare un veicolo nuovo e dalla forte sensibilità ambientale al caro vecchio treno, leitmotiv ecocompatibile di cui da più parti è richiesto, per il bene del sistema trasporti, un utilizzo più diffuso e più integrato alla gomma.
Un nuovo modello di trasporto
La storia recente è fondamentale per capire con chiarezza cosa succederà nell’immediato futuro: nel corso degli ultimi anni prima le metropoli e poi i centri di media grandezza hanno via via aumentato le restrizioni sulla circolazione dei veicoli a motore.
Chi opera nel mondo del trasporto dovrà sempre più, e molto in fretta, mettere in cima alla lista degli investimenti mezzi a basso impatto: le Case stesse, rispetto a qualche anno fa, hanno accresciuto e moltiplicato i loro sforzi in tal senso, e ormai non c’è presentazione in cui non venga rivelato un nuovo prototipo dall’alimentazione alternativa e dai consumi abbattuti.
Lo Sprinter Ngt, però, cessa di essere un’idea nel momento stesso in cui si sale a bordo: esce dalla categoria del possibile per entrare in quella della concretezza. Sarà presto per le strade, magari come iniziatore di una nuova genia, un’evoluzione della specie destinata a divenire dominante.
Il motore di questo modello è il vecchio 1.8 Kompressor, un ottimo propulsore che a causa del peso e dell’aerodinamica differente non permette lo stesso abbattimento di consumi dell’omologo montato su vettura. Ciò nonostante, alla stazione di rifornimento il pieno delle tre bombole da 10 kg è costato 26,70 euro, e non c’è trasportatore che non sia in grado di apprezzare uno scontrino così leggero dopo due anni di rincari e di speculazioni petrolifere.
L’autonomia tra i 300 e i 350 km, che sale a 1.200 con l’abbinamento a benzina, lo rendono un veicolo adatto a servire una zona come quella del Milanese, tra percorsi più spiccatamente urbani e altri meno a singhiozzo nella larga cintura cittadina. Trattandosi di una delle aree produttive più dense del Paese, i punti di rifornimento non sono rari, ma è indubbio che se, come è prevedibile, questo tipo di veicoli sono destinati a diffondersi, anche il sistema di approvvigionamento e di infrastrutture dovrà investire per tenersi al passo. Detto questo, se si immagina un uso spiccatamente cittadino dello Sprinter Ngt, i problemi di rifornimento non si porranno mai. La relativa carenza – a macchia di leopardo, più che altro – nelle zone extraurbane richiederà invece un po’ di programmazione in più.
Di certo, la natura stessa dell’Ngt porta il discorso ad ampliarsi verso considerazioni che abbracciano il sistema trasporti in generale, quando non addirittura lo stato delle cose e del progresso di un Paese intero.
Dalla teoria alla pratica
Dietro al concept, però, c’è la fisicità vera e propria del furgone Mercedes, e tutti quegli altri aspetti più prosaici non meno importanti, che si possono apprezzare adeguatamente solo con l’uso e solo ricreando le stesse condizioni in cui si troverà chi lo sceglierà per il proprio lavoro.
Morbido alla guida e preciso nelle manovre, il modello Ngt conferma tutte le impressioni già assodate per la gamma Sprinter. Il cambio è elastico, puntuale, dato fondamentale per chi dovrà passare molte ore nelle code e ai semafori cittadini, in uno stop and go continuo.
Nella struttura Ltm di Lentate è stato possibile mettere in mano il mezzo a lavoratori veri, esperti quotidiani del trasporto che hanno subito voluto mettere alla prova le sue doti di carico. L’apertura del vano è semplicemente ottima, e il manovratore del muletto sollevatore non ha riscontrato difficoltà ad accedervi sia dal retro che dal portellone laterale. Quest’ultimo, in particolare, è progettato per garantire un’accessibilità nel carico e scarico non comune su furgoni di questo tipo.
All’interno, una serie di passatoie strategicamente posizionate consentono con facilità il fissaggio
delle merci.
Guidare comodi e freschi
L’abitacolo è spazioso, i sedili non sono troppo a ridosso del cruscotto e garantiscono un certo comfort anche all’eventuale passeggero: la salita in cabina è agevole e non un’arrampicata come talvolta si verifica. Particolarmente apprezzabile, il bracciolo al lato interno del guidatore: un bracciolo vero, all’altezza giusta, che alleggerisce sensibilmente lo stress della guida: un dettaglio non così infrequente, ma di rado dimensionato correttamente, come dire questione di centimetri.
La frivolezza del giornalista provoca sempre un po’ di broncio quando non trova l’autoradio di serie, che si immagina possa essere una buona compagnia anche per chi più concretamente, con lo Sprinter ci lavorerà. Ma è, appunto, una frivolezza: un po’ più serio far notare la mancanza degli specchietti elettrici di serie, che si vorrebbero sempre trovare su un mezzo così grande e così spesso utilizzato nel caos del traffico urbano.
Grande apprezzamento, invece, per il climatizzatore, che senza usare giri di parole funziona molto bene, e che anche in questo caso se può rappresentare per qualcuno un di più opinabile di certo non lo è dopo un paio di ore sotto il sole agostano o nel mezzo di una drastica gelata padana.
La plancia applica in un contesto professionale l’intelligente semplicità tedesca: forme avvolgenti intorno al posto guida, comoda accessibilità ai comandi, funzioni intuitive che non necessitano di nessun apprendimento.
Lavorare col gas naturale
Agganciati sotto al telaio, senza rubare spazio utile al carico, i serbatoi del gas naturale sono accoppiabili a richiesta con altre tre unità, che portano il volume totale da 218 a 313 litri e che anche queste saranno alloggiate a scomparsa: il peso rispetto a uno Sprinter equivalente con motore diesel varia solo di 170 kg, che salgono a 300 nel caso di serbatoi opzionali.
A sinistra del blocco di accensione, un comodo pulsante consente al conducente di passare in un attimo dall’alimentazione a gas a quella a benzina, mentre un indicatore sul cruscotto rileva costantemente la quantità di gas residua nei serbatoi. Rispetto a un diesel tradizionale, il motore a metano fa le fusa come un gattino, con una rumorosità decisamente abbattuta.
La tecnologia su cui si basa ha superato tutti i test ed è stata dichiarata conforme agli standard previsti dalla Direttiva Ece R110.