sabato, 4 Maggio 2024
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Intervista a Philippe Colpron (ZF Aftermarket)

Nell’ambito di un interessante workshop su come il Gruppo ZF affronta il tema della sostenibilità, il responsabile della divisione Aftermarket del gruppo tedesco ha illustrato la filosofia adottata dall’azienda.

Pubblicheremo nel corso delle prossime settimane ulteriori approfondimenti sul tema, mentre uno dedicato alla rigenerazione dei componenti lo potete trovare qui.

 

L’intervista

D: Come in altri settori, la sostenibilità è un tema caldo. Cosa significa per l’Aftermarket?

R: Quando si parla di sostenibilità, il primo argomento che viene in mente è l’ambiente, per buone ragioni. Tuttavia, per noi il significato di sostenibilità va ben oltre la semplice protezione del clima. Oltre alle questioni ambientali del clima e della natura, l’attenzione si concentra anche sulle dimensioni delle persone e dei valori duraturi.

Naturalmente, essendo nel settore della mobilità, il miglioramento dell’impatto ambientale è insito nel nostro DNA. Attraverso l’evoluzione tecnologica dei sistemi di propulsione, dall’ICE all’ibrido e all’elettrico, con una quota crescente di tecnologie guidate dal software, il nostro ruolo è quello di accompagnare i nostri clienti nei momenti di trasformazione.

Inoltre, è nostra responsabilità, in quanto azienda manifatturiera, rivedere e adattare i nostri processi produttivi: dal consumo energetico alla gestione dei rifiuti dei nostri impianti, passando per l’economia circolare attraverso i processi di rigenerazione, ad esempio, dobbiamo ripensare costantemente il nostro modo di operare.

Comprendere la complessità di questo tema significa rendersi conto che dobbiamo lavorare insieme ai nostri partner per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del nostro settore.

 

D: Che cosa significa per voi collaborazione nel contesto della sostenibilità nell’Aftermarket?

 Quando pensiamo alla sostenibilità, lo facciamo con una stretta attenzione al cliente. Noi quali fornitori di soluzioni, i distributori, gli installatori e le flotte, fino gli utenti della mobilità, siamo parte di una catena di valore complessa. Ciò significa che dobbiamo essere connessi a livello globale e radicati a livello locale con i nostri partner.

Allo stesso tempo, dobbiamo anche stringere nuove tipologie di partnership, in quanto è necessaria una notevole innovazione per garantire il successo di tutti, mentre entriamo nella nuova era della mobilità di nuova generazione e dei CASES (Connected, Autonomous, Shared, Electrified, Sustainable).

L’aftermarket ha bisogno di nuovi modelli di business, di concetti di assistenza nuovi e di una comprensione più profonda delle aspettative dei clienti.

Solo insieme ai nostri partner possiamo raggiungere i nostri obiettivi di zero emissioni, zero incidenti e zero downtime per ogni chilometro percorso, creando al contempo opportunità di crescita sostenibile per il mercato dei ricambi.

 

D: Come vi avvicinate alla vostra visione di emissioni zero, incidenti zero e zero downtime?

R: Oltre alle nuove tecnologie, come le auto connesse, uno dei principali fattori trainanti per il mercato dei ricambi è la digitalizzazione. Le soluzioni digitali non solo consentono la trasparenza nelle nostre complesse catene di approvvigionamento, ma massimizzano anche i tempi di operatività e riducono al minimo il consumo energetico. Inoltre, consentono un processo decisionale preciso e basato sui dati, la semplificazione di una complessità crescente e l’introduzione di nuovi modelli di business, il tutto per una mobilità più verde, più snella e più sicura per tutti, un fattore chiave della nostra visione Zero.

Con le nostre soluzioni digitali per le flotte, ad esempio, aiutiamo i nostri clienti a operare in modo più efficiente sfruttando l’accesso remoto ai dati dei veicoli, come le trasmissioni o gli pneumatici, e l’analisi predittiva, permettendoci di aspirare allo zero downtime. I dati analizzati digitalmente comportano una riduzione non solo dei costi (tempo di guida, carburante, manutenzione, ecc.), ma hanno anche un impatto diretto sull’impronta ecologica di una flotta.

 

D: Alla luce di questa enorme trasformazione dalla produzione tradizionale alle soluzioni basate sui dati, come garantite la sostenibilità del business dell’Aftermarket?

R: Le nuove tecnologie stanno sconvolgendo il settore dell’aftermarket, che per decenni è stato caratterizzato dalla vendita di ricambi. Spinto dalle tecnologie CASES e dalla digitalizzazione, questo settore offre molte nuove opportunità e richiede professionisti in campi completamente nuovi.

Parallelamente a questa trasformazione tecnologica, si stanno verificando anche dei cambiamenti generazionali. Le nuove generazioni pensano prima di tutto al digitale: i talenti esperti di tecnologia ed eco-consapevoli sono una forza trainante per il cambiamento sostenibile. Questi talenti spesso non conoscono l’aftermarket e il suo vasto campo di attività e quindi non lo considerano un’area di sviluppo della carriera o addirittura un settore in cui possono contribuire alla mobilità del futuro. L’industria dell’aftermarket deve lavorare insieme per realizzare questo cambiamento. Per essere preparati al meglio per il futuro, dobbiamo passare a una mentalità digitale per attrarre i talenti giusti per la sostenibilità del settore aftermarket.

La sostenibilità è fondamentale per il nostro successo di oggi e ancora di più per quello di domani. Riuscendoci, creeremo un mercato ancora più forte, un pianeta più verde e una società migliore

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile
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