Si torna a parlare di Euro 7 dopo il parere del Consiglio: oggi la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha trovato una maggioranza che non è piaciuta ai socialisti europei.
Inizialmente, infatti, la Commissione europea aveva proposto in particolare limiti rigorosi per le emissioni di avviamento a freddo dei camion – che rappresentano il problema più significativo – soprattutto nelle aree urbane. La bozza del rapporto – contestano dal gruppo S&D – calcola solo i limiti di emissione medi, il che consente alle emissioni di avviamento a freddo di rimanere inaccettabilmente elevate. Reintroduce inoltre i test di laboratorio come nell’Euro VI: insomma, per il gruppo S&D, questo abbassamento dei limiti e l’allentamento dei requisiti di test sono inaccettabili, poiché mineranno gli sforzi tanto necessari per migliorare la qualità dell’aria.
Quando sembrava tutto fatto, la liturgia delle istituzioni europee ormai rende espliciti i passi che verranno fatti, il Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo ha rimesso tutto in discussione dopo il parere del Consiglio reso noto nei giorni scorsi e soprattutto dopo l’intervento in Commissione Ambiente: “Oggi gli eurodeputati liberali, conservatori e di estrema destra hanno scelto di abbassare significativamente l’ambizione degli standard Euro 7 nella commissione ambiente del Parlamento europeo, offrendo miglioramenti sostanziali minimi o nulli rispetto agli standard Euro 6. Di conseguenza, il Gruppo S&D ha deciso di non farlo e di non sostenere il progetto di relazione”.
To tackle air pollution and help save thousands of lives, we must raise the ambition of the Euro 7 emission standards for cars and trucks.
Sadly, Liberals and Conservatives don't care.
We need improvements that make a difference. Anything less would be cosmetic change. pic.twitter.com/HNaRtIcyUy
— S&D Group (@TheProgressives) October 12, 2023
“Le autorità nazionali, regionali e locali hanno la responsabilità di affrontare i problemi della qualità dell’aria”, si legge nella nota stampa S&D. “L’assenza di ambiziosi standard Euro 7 porterà probabilmente all’imposizione di misure più rigorose sulle auto più vecchie, inclusa la creazione di zone a zero emissioni nelle città. Queste misure influenzeranno in modo sproporzionato coloro che possiedono auto più vecchie e gli individui che guidano nelle città, in particolare i gruppi a reddito medio-basso”.
Christel Schaldemose, negoziatore S&D sulla bozza di relazione sull’Euro 7, ha detto: “L’accordo del Parlamento europeo non è degno di essere etichettato come Euro 7. Offre solo piccoli miglioramenti alle normative attuali, che non miglioreranno in modo significativo la qualità dell’aria. Noi, come progressisti, siamo impegnati a lottare per una migliore qualità dell’aria per i nostri cittadini. Sfortunatamente, i liberali di Renew hanno stretto un accordo con i conservatori PPE, insieme all’ECR e all’ID di destra, che non porterà a miglioramenti sostanziali nella qualità dell’aria. Dobbiamo urgentemente affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico. Se noi, come eurodeputati, non riusciamo a farlo, altri saranno costretti ad agire per ridurre l’inquinamento. Saranno le città e i governi a imporre tasse sulle auto più vecchie e a istituire zone a zero emissioni. Riteniamo che anche l’industria debba fare la sua parte fornendo auto e camion più puliti. La conseguenza dell’accordo Renew concluso con PPE, ECR e ID è evidente: l’industria e il Parlamento europeo non riusciranno a garantire la qualità dell’aria!”.
Insomma, la strada dell’Euro 7 continua a essere in salita.