giovedì, 28 Marzo 2024
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In Italia i minerali scelgono il camion

Nel 2009 in Italia la principale tipologia di merce trasportata su strada è stata quella dei 'minerali (greggi o manufatti)', con un’incidenza del 35,14% sul totale delle merci movimentate su gomma. La graduatoria 2009 delle prime dieci categorie di merci del trasporto nazionale su strada comprende, poi, nell’ordine i ‘cementi, calci, materiali da costruzione' (15,71% del totale delle merci), i 'prodotti metallurgici' (7,64%), le ‘derrate alimentari, foraggere’ (7,17%), i ‘prodotti petroliferi’ (4,07%), i ‘prodotti chimici’ (3,12%), il ‘cuoio, tessili, abbigliamento’ (2,36%), i ‘veicoli, macchine, motori’ (2,14%), i ‘cereali’ (1,70%) e le ’patate, legumi, frutta fresca’ che rappresentano l’1,66% del totale delle merci trasportate via gomma nel 2009 nel nostro Paese. Complessivamente, le prime dieci categorie merceologiche rappresentano così l’80,72% del totale delle merci trasportate nel 2009 su strada nel nostro Paese. Questi dati emergono da un’elaborazione realizzata dall’Osservatorio AIRP sulla Mobilità Sostenibile sulla base di dati Istat.
In una situazione di perdurante difficoltà – sottolinea l’Osservatorio AIRP sulla Mobilità Sostenibile – generata dalla crisi economica globale e dalla conseguente contrazione dei volumi degli scambi e del commercio, l’autotrasporto continua a svolgere il proprio compito al servizio dell’economia nazionale movimentando grandi quantitativi di materie prime, semilavorati e prodotti finiti. Dall’edilizia all’industria meccanica, dal comparto alimentare a quello dei prodotti tessili e dell’abbigliamento, dall’industria automotive all’agroalimentare, l’autotrasporto fornisce un costante contributo al sistema produttivo e distributivo nazionale. Il trasporto su strada nel nostro Paese – continua l’Osservatorio AIRP – rappresenta di gran lunga la modalità di trasporto prevalente ed è assicurato da una flotta che, tra mezzi leggeri e pesanti, comprende oltre 4.700.000 autoveicoli. Un numero notevole di veicoli che devono sempre essere in condizioni di perfetta efficienza nel pieno rispetto della sicurezza e della sostenibilità ambientale. Per far fronte all’attuale difficile situazione in cui versa l’autotrasporto nazionale è poi anche indispensabile agire sul versante dei costi, migliorando la competitività delle aziende del settore. Partendo dai costi di esercizio, ad esempio, dei pneumatici in relazione ai quali un notevole risparmio può essere realizzato, nel rispetto di assoluti standard di affidabilità e sicurezza, proprio attraverso un maggior impiego di pneumatici ricostruiti che consentono una seconda vita ai pneumatici nuovi di qualità. Ed anche nel nostro Paese un grande risparmio e notevoli benefici ambientali potrebbe essere realizzato grazie ad un uso maggiore dei pneumatici ricostruiti. È bene ricordare, infatti, che i ricostruiti oltre a garantire importanti vantaggi economici ed ambientali assicurano gli stessi standard di prestazioni dei pneumatici nuovi. Questo perché il processo di ricostruzione salvaguarda il 70% dei materiali originari del pneumatico, e cioè la struttura portante. A garanzia della sicurezza la produzione di pneumatici ricostruiti è disciplinata da rigorose norme internazionali che definiscono con precisione le diverse fasi del processo produttivo di ricostruzione (i regolamenti Ece Onu 108 per vettura e 109 per autocarro) e dei controlli da eseguire sui pneumatici ricostruiti. Nel rispetto di questi regolamenti i pneumatici ricostruiti vengono sottoposti alle stesse prove di durata, carico e velocità stabilite per i pneumatici nuovi.

 

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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