mercoledì, 4 Dicembre 2024
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Il rapporto dei Saggi su cabotaggio stradale

Una maggiore apertura del mercato europeo del trasporto stradale di merci è necessaria per garantire più  efficienza e crescita, ma deve essere un processo graduale ed equilibrato.
E’ questa la premessa con cui si apre il rapporto presentato il 20 giugno alla Commissione Trasporti Ue dal gruppo dei Saggi, nominato dalla stessa Commissione al fine di verificare l’esistenza di condizioni necessarie per un’ulteriore apertura del mercato di trasporto nei Paesi membri.
“Accogliamo con favore che il Gruppo dei Saggi abbia preso in considerazione le problematiche che non consentono nel breve termine la liberalizzazione del cabotaggio”, è il commento di ANITA, tra le 126 organizzazioni europee ascoltate dal Gruppo dei saggi nel corso della consultazione”.
“La liberalizzazione del cabotaggio, come in qualunque altro settore, non può prescindere da normative armonizzate e vincolanti, altrimenti si creerebbero le basi per una concorrenza sleale e distorta”.
“La soluzione proposta dai Saggi di ridurre da 7 a 4 giorni il periodo di cabotaggio, va nella giusta direzione – secondo ANITA – perché riduce la possibilità di effettuare un numero consistente di viaggi, in assenza dell’auspicata armonizzazione delle condizioni di mercato”.
“Abbiamo invece alcuni dubbi sulla possibilità che il vettore non residente si possa registrare nel Paese di cabotaggio ed effettuare in tal modo più trasporti”.
“Secondo le “raccomandazioni” fornite dai Saggi, infatti, qualsiasi trasportatore potrebbe entrare con veicolo vuoto in un altro Paese e partecipare al mercato del trasporto interno. Tale attività verrebbe limitata a 50 giorni per anno (se effettuata con veicoli Euro 5) e a 30 giorni (se con veicoli di categoria Euro inferiore) e sarebbe applicata la Direttiva sul distacco con obbligo di preregistrazione. In talcaso, esprimiamo forti perplessità circa le modalità di controllo per accertare violazioni delle regole di cabotaggio”.
“Ogni apertura del mercato non controllata e senza un preventivo avvicinamento delle condizioni di concorrenza tra imprese dei Paesi nuovi entrati e quelle della vecchia Europa, è deleteria, distorsiva e alimenta la ricerca di soluzioni nei Paesi a costo più basso”, ribadisce ANITA.
“In attesa che la Commissione Ue presenti la proposta di modifica al Regolamento comunitario sul cabotaggio,continueremo a sostenere che occorre mantenere invariata l'attuale regolamentazione almeno fino al 2020, perché non sussistono le condizioni di mercato per ulteriori aperture”.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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