Siamo ormai in dirittura di arrivo di questo 2023 e qualche riflessione, anche a “voce alta”, merita di essere formulata per cercare di comprendere l’anno che è stato nel mondo dei veicoli industriali, ma soprattutto l’anno che verrà.
È stato un anno sicuramente dinamico. Da un lato, le immatricolazioni hanno riportato una crescita a due cifre, segno di una vitalità importante del mercato. Anche il settore aftermarket dei veicoli pesanti ha fatto segnare un anno positivo, a conferma dei buoni risultati ottenuti nel 2022. Se osserviamo i dati del Barometro Aftermarket Truck di ANFIA, desta soddisfazione non solo il fatto che tutte le macro-famiglie analizzate (Motore & Trasmissione, Sopra-Telaio e Sotto-telaio) siano in terreno positivo ma anche, soprattutto, la crescita del comparto Sopra-telaio, che, al 31 dicembre 2022, aveva chiuso l’anno con un -3%. Segno, questo, di un mercato che ha ripreso fiducia e che si allinea anche ai valori di crescita registrati sul fronte delle nuove immatricolazioni. È stato, infine, l’anno del nuovo tachigrafo intelligente, ulteriore sviluppo verso processi di digitalizzazione del settore dell’autotrasporto.
Rimangono ovviamente degli interrogativi. La pressione inflattiva continua a pesare sui costi, che permangono elevati, tenendo alte le tariffe di mercato, sebbene a fronte di una domanda in calo per un minore potere di acquisto delle famiglie europee. Il tutto nel contesto di un trend di volatilità dei prezzi che rende difficile prevedere quale direzione prenderanno nel breve termine.
Sempre di attualità anche il tema della penuria di conducenti, che in Europa, seppur leggermente in calo, secondo i dati IRU, rispetto al 2022, continua ad essere un elemento di forte criticità. Il fenomeno dello driver shortage europeo è infatti stimato in 745.000 unità, a cui si aggiunge un altro fattore critico dato dall’anzianità dei conducenti (solo il 12% de conducenti di truck ha meno di 25 anni).
Infine, il tema della transizione energetica, che aggiunge difficoltà nell’individuare chiare chiavi di lettura. A tal proposito, sarà essenziale, a mio avviso, lavorare per un nuovo partenariato pubblico-privato che sappia governare il cambiamento in corso piuttosto che subirlo, e sappia creare, per gli operatori di settore, adeguate opportunità di crescita verso una competitività sostenibile.
Come ebbi a dire una volta, “Non chi comincia, ma quel che persevera” recita il motto della Vespucci. Una Buona fine 2023 e, soprattutto, un Buon 2024 al nostro settore che, ostinatamente e caparbiamente, nonostante tutto, persevera.