giovedì, 2 Maggio 2024
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Noleggio veicoli pesanti senza conducente: nuovo contesto normativo e possibili scenari futuri di sviluppo

Con l’emanazione del decreto 69/2023 cade un’ulteriore barriera normativa che finora esisteva in virtù del disposto dell’art. 84 del Codice della Strada (CdS): con le nuove norme, il noleggio dei veicoli pesanti senza conducente gode di una maggiore liberalizzazione.

Il decreto recepisce la direttiva UE 2022/738 e novella in particolare i commi 2 e 3 dell’art. 84 del CdS. Viene consentito alle imprese conto terzi, iscritte all’Albo degli autotrasportatori e al REN, di noleggiare veicoli in qualsiasi Stato comunitario e di utilizzarli anche per i trasporti nazionali. Così, viene a cadere il vincolo, prima prescritto, del noleggio comunitario per effettuare esclusivamente trasporti internazionali. Viene liberalizzato il noleggio dei veicoli di massa superiore a 6 tonnellate: con la modifica al CdS, cade, infatti, il precedente vincolo secondo il quale il noleggio di veicoli di massa superiore a 6 tonnellate era consentito solo tra imprese iscritte all’Albo degli Autotrasportatori. Adesso, l’impresa di autotrasporto potrà noleggiare anche da società che svolgono l’attività professionale del noleggio dei veicoli senza conducente, anche straniere. È stato confermato il limite delle 6 tonnellate per il noleggio delle imprese in contro proprio.

Indubbiamente siamo di fronte ad un elemento non solo di novità normativa, ma, soprattutto, di evoluzione operativa del settore dell’autotrasporto. Settore che è un “cantiere aperto”, un “work in progress” se pensiamo ai cambiamenti significativi che questo sta comportando. Del resto, penso valga sempre, in primis, la riflessione su come siano cambiati il mercato, il veicolo e la gestione delle informazioni che esso oggi consente di avere.

La spinta verso processi di sempre maggiore digitalizzazione è evidentemente un altro elemento di evoluzione della governance del settore e dei modelli di business che stanno emergendo.

La stessa liberalizzazione del noleggio potrà favorire, a mio avviso, un triplice aspetto. Potrà , favorire un più rapido svecchiamento del parco. Il veicolo da investimento passa ad essere una commodity, diventa un costo circolante e non più un investimento in asset e la durata breve-media dei contratti di locazione potrà favorire sostituzioni più celeri dei mezzi che, anche guardando alla riammissione sul mercato come veicoli usati, sono sicuramente più recenti e sostenibili della maggior parte dei veicoli oggi circolanti sulle nostre strade. Peraltro, può rendere più agevole il passaggio verso modelli di veicoli a trazione alternativa che oggi hanno un costo di asset decisamente elevato.

Un secondo aspetto: la connettività diventa il fattore abilitante di nuovi modelli predittivi che possono migliorare la manutenzione del mezzo e ottimizzare i costi. La spinta verso soluzioni di noleggio può significare, per le aziende, ottimizzare i tre elementi costitutivi di una locazione, ossia servizi, tempo, e canone.

Il terzo aspetto che sarà interessante monitorare è legato all’evoluzione dei possibili modelli di business. Modelli che definirei di piattaforma, legati sempre più a un concetto di servitizzazione, dove la vendita del “prodotto veicolo” viene sostituita dalla vendita del “servizio veicolo”. Se il veicolo diventa un servizio, allora si apre uno scenario dove l’offerta è costruita su un insieme di servizi alla flotta, inclusa la manutenzione che diventa sempre più continua, incidendo positivamente sulla durata di utilizzo della macchina. Il centro tecnico o l’operatore che saprà meglio interpretare questa manifattura del futuro – dove non si vende, ma si noleggia un bene connesso, sensorizzato, monitorato – potrà, a mio avviso, beneficiare positivamente di questa trasformazione.

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