venerdì, 11 Ottobre 2024
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Autotrasporto promotore sicurezza stradale

E’ un luogo comune che gran parte degli incidenti siano causati dai mezzi pesanti. In realtà, come ha dimostrato Piero Caramelli, Direttore della 1ª Divisione del servizio Polizia Stradale – presentando ieri in anteprima al convegno su “Autotrasporto e sicurezza stradale” i dati sull’incidentalità relativi al primo trimestre del 2009 – su 24.066 incidenti totali rilevati dal 1° gennaio al 25 marzo del 2009 solo 1.176 (in autostrada) e 480 (su strade ordinarie) hanno visto coinvolti i veicoli commerciali superiori a 3,5 tonnellate. Dunque più che killer delle strade i tir rappresentano l’utenza debole del sistema.

La sicurezza stradale non deve essere concepita come una spesa (l’incidentalità costa 130 miliardi di euro l’anno e rappresenta il 2% del Pil) ma come parametro di competitività – ha sostenuto Ilaria Guidantoni, Responsabile Rapporti Istituzionali di ANITA, auspicando per gli autisti formazione continua, maggiore responsabilizzazione e diffusione della cultura della sicurezza. 

<<Il 2009 per ANITA, l’Associazione confindustriale che riunisce le imprese italiane più grandi di autotrasporto, come per Confindustria è stato il 2008, sarà l’anno dedicato alla sicurezza stradale con l’apertura di tavoli di confronto sul tema – ha dichiarato Alfonso Trapani, Segretario generale di ANITA, intervenendo al dibattito. L’autotrasporto è considerato – secondo i dati Inail – tra i 10 lavori più a rischio e ora da accusato vuol diventare promotore della sicurezza>>.

Quando si parla di sicurezza sulle strade non bisogna puntare il dito sull’autotrasporto – concorda l’On. Mauro Fabris, Presidente Comitato Scientifico per la sicurezza stradale della Fondazione Filippo Caracciolo ACI – che rappresenta una modalità di trasporto non eliminabile per la struttura frammentaria del tessuto imprenditoriale italiano: i tir sono i veri magazzini delle piccole medie imprese. Sul problema della  congestione, che si verifica maggiormente nelle zone di confine per l’export, pensiamo al Brennero, il problema è legato soprattutto ai veicoli stranieri; pertanto è auspicabile un codice stradale europeo unico e la divisione dei flussi di traffico su strada>>.

Sul tema del convegno “più ambiente meno incidenti”, Alfonso Trapani ha continuato: <<Fino al 2050 l’autotrasporto continuerà ad essere la modalità più efficiente di trasporto – come emerso alla Conferenza internazionale tenutasi lo scorso marzo a Bruxelles.  Pertanto la sfida è renderla compatibile con l’ambiente. Come? Il Governo – secondo Trapani – deve scoraggiare i veicoli inquinanti ad esempio senza sconti sui pedaggi autostradali ai veicoli euro 2. Sulla questione Eurovignette (la direttiva 1999/62/ CE relativa alla tassazione a carico di autoveicoli adibiti al trasporto merci per l’uso di alcune infrastrutture), ANITA è favorevole alla tassazione a patto che sia applicata anche alle vetture private e gli autobus (che rappresentano ben l’85% dei veicoli in circolazione, contro il 15% dei mezzi pesanti)>>.

Le proposte dell’Associazione sono state accolte dal Sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, che concludendo il dibattito ha rilanciato la centralità del lavoro di squadra affermando che: <<se i risultati ci saranno, sarà merito soprattutto dei contributi dei diversi protagonisti della filiera strada>>. Il Governo – ha concluso – è attento al tema della sicurezza stradale, e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in particolare, è un “cantiere aperto” per migliorare la mobilità e le infrastrutture: lo dimostra la recente ricostruzione della Consulta dei Trasporti e della Logistica.

Da ANITA

 

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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