L'Associazione Operatori Ferroviari e Intermodali (Assoferr) ha sollecitato nuovamente un urgente intervento del governo a favore del cargo ferroviario. Riunitasi la scorsa settimana a Roma in assemblea, alla presenza del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Bartolomeo Giachino, l'associazione ha esortato l'esecutivo a intervenire per risolvere la situazione drammatica in cui versa il trasporto ferroviario delle merci.
Assoferr ha ribadito come la reiterata mancanza di una politica ferroviaria delle merci da parte degli ultimi governi, eccessivamente subalterni ai piani industriali del gruppo Ferrovie dello Stato unicamente votati all'alta velocità passeggeri, stia portando l'Italia a rinunciare al sistema ferroviario cargo.
L'associazione ha elencato la seguente lista di azioni che ritiene necessario che il governo ponga in atto urgentemente per far almeno ripartire il sistema in attesa della definizione di una politica basata su un progetto di medio-lungo termine per il rilancio della ferrovia:
«contratto di servizio affinché Trenitalia Cargo possa ripristinare il traffico diffuso e in particolare quello dei treni diretti al servizio delle PMI e alle officine per la manutenzione/riparazione dei carri ferroviari.
atti regolativi affinché le prestazioni di traffico diffuso siano effettuate da Trenitalia Cargo con consono atteggiamento commerciale (attualmente le rimanenti attività a traffico diffuso vengono effettuate anche con aumenti del 400%),
recepimento della COTIF (convenzione sul trasporto internazionale via ferrovia emanata dall'OTIF, l'organizzazione intergovernativa per i trasporti ferroviari internazionali), sollecitando gli organismi preposti ad una precisa assunzione di responsabilità rispetto alla criticità del sistema per la sua mancata applicazione.
atti regolativi affinché Trenitalia Cargo garantisca – nelle more dell'entrata in vigore dell'intera normativa internazionale (COTIF) ed europea (ECM – Entity in Charge of Maintenance, soggetto responsabile della manutenzione dei carri ferroviari – direttiva 110/2008, ecc.) – la continuità in sicurezza della circolazione dei carri ferroviari (collaudi dopo manutenzione/revisione, ammissione tecniche, ecc.)
riapertura – attraverso contratto di servizio o affidamento a RFI – delle OMV (Officine Manutenzione Veicoli) dislocate lungo la rete chiuse e/o dismesse da Trenitalia ma che sono assolutamente necessarie a garantire la sicurezza della circolazione ferroviaria.
richiamo verso il gestore della rete RFI circa affinché:
ottemperi al suo ruolo di “soggetto pubblico” in tema di investimenti e adeguamenti della rete e degli scali, soprattutto in tema di merci pericolose e non solo.
rispetti la delega assegnatagli in tema di Autorità competente in fatto di omologazione/autorizzazione/modifica di cisterne ferroviarie destinate al trasporto di merci pericolose.
non dismetta e disabiliti le stazioni perché non più utilizzate da Trenitalia.
incentivi l'utilizzo di raccordi ferroviari
chiarimento sull'utilizzo di asset quali terminal, centri merci, ecc. e in particolare rivisitazione del decreto 7 luglio 2009 che almeno recepisca il libero accesso ad ogni impresa ferroviaria in ogni scalo merci presente della rete ferroviaria».
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