Max Friedli ha partecipato a MercinTreno, forum internazionale per il trasporto ferroviario merci, organizzato a Roma da Federmobilità. Nel suo intervento, Friedli ha illustrato la politica svizzera dei trasporti, il suo finanziamento e i collegamenti con l’Italia.
«È interesse della politica per i trasporti svizzera potenziare l’asse nord-sud e concordare le strategie con l’Italia, quale paese partner». Così descrive i rapporti tra Italia e Svizzera in materia di politica dei trasporti Max Friedli, Direttore dell’Ufficio federale dei trasporti svizzero, nel suo intervento a MercinTreno, il primo forum internazionale per lo sviluppo del trasporto ferroviario aperto oggi a Roma. «L’intento della Svizzera è quello di sensibilizzare l’Italia ma anche l’Europa verso una politica dei trasporti e dell’ambiente sostenibile, come indicato anche nella nostra Costituzione, in cui si legge che ‘la Svizzera trasferisce sulla ferrovia il traffico merci che attraversa le Alpi’, concetto confermato dal popolo svizzero in tre referendum nel 1992, 1994 e 1998».
Il convegno di apertura sulla liberalizzazione del trasporto ferroviario merci, con interventi, tra gli altri, del sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino, del presidente antitrust Antonio Catricalà e dell’amministratore delegato FS Mauro Moretti, rappresenta un’occasione per fare il punto sui rapporti con l’Italia e con l’Unione Europa, con cui, ricorda Friedli, «è stato firmato un accordo sui trasporti via terra. Con l’accordo gli Stati membri dell’Ue riconoscono l’obiettivo svizzero del trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia, la liberalizzazione del mercato per il trasporto ferroviario e gli strumenti correlati, in particolare la tassa sui tir commisurata alle prestazioni».
L’Italia è direttamente interessata dalla politica dei trasporti svizzeri in quanto rappresenta il raccordo verso sud della Nuova Ferrovia TransAlpina, «il progetto ferroviario più ambizioso del secolo» sottolinea Friedli, nel cuore del ‘Corridoio 24’, che collegherà i porti di Rotterdam e Anversa a Genova attraverso una ferrovia ad alta capacità considerata ‘prioritaria’ dall’Ue. Con un impegno economico di circa 13 miliardi di euro, di cui 7 per la realizzazione dei tunnel ferroviari del San Gottardo e del Monte Ceneri, la Svizzera punta ad un ruolo da protagonista lungo la cosiddetta “banana blu”, la zona più produttiva d’Europa, che dal sud dell’Inghilterra raggiunge l’Italia.
La politica svizzera dei trasporti ha come obiettivo la protezione dello spazio alpino dagli effetti negativi del trasporto su strada, tenendo presente i principi stabiliti dal Consiglio Federale: trasporti ecologicamente sostenibili; un sistema di trasporti efficace e realizzabile dal punto di vista finanziario; progetti infrastrutturali che tengano conto degli sviluppi europei. L’obiettivo concreto è quello di ridurre il numero di autocarri che transitano attraverso le Alpi attualmente, da 1,3 milioni a 650.000 all‘anno, trasferendo gran parte delle merci dalla strada alla nuova ferrovia transalpina. Di questo progetto fanno parte la galleria di base del Loetschberg, lunga 34 km e in servizio dal 2007, la galleria di base del San Gottardo, che nel 2017 con i suoi 57 km sarà la galleria ferroviaria più lunga del mondo, e la galleria del Monte Ceneri (15 km) attesa per il 2019, l'ultimo tassello insieme con la linea Lugano -Chiasso e la linea lombarda di Luino per la connessione con la tratta italiana. Il traffico merci verso l'Italia sarà notevolmente più economico grazie alla pendenza ridotta dei tunnel e per i passeggeri sarà decisamente più veloce; la tratta Zurigo – Milano sarà ad esempio ridotta di un'ora e mezza.
Per quanto riguarda il raccordo con l’Italia Friedli rassicura: «stiamo pianificando le strategie per superare la differenza di gestione del traffico dei due Paesi: mentre l‘Italia tra Chiasso/Como e Milano tende alla separazione dei flussi di traffico, due binari per il traffico viaggiatori veloce e due per il traffico regionale e merci, in Svizzera al contrario si opta per il traffico misto su due soli binari, ottimizzando la gestione di traffico, e usando treni più lunghi».