lunedì, 9 Dicembre 2024
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REPowerEU, il piano della Commissione europea per il biometano

Con il piano REPowerEU, la Commissione Europea mira a produrre 35 miliardi di metri cubi (bcm) di biometano entro il 2030 e ridurre così la dipendenza dal gas russo

L’obiettivo sarà sostituire il 20% dell’importazione di gas naturale dalla Russia con un’alternativa sostenibile, più economica e prodotta localmente. Il biometano aiuta anche a ridurre l’esposizione alla volatilità dei prezzi alimentari perché il fertilizzante derivabile dal digestato è un co-prodotto della produzione di biometano e sostituisce attualmente costosi fertilizzanti chimici.

Con il piano REPowerEU, la Commissione vuole raddoppiare il metano nell’Unione Europea già nel 2022

European Biogas Association e Common Futures, che coordinano un gruppo composto da circa 30 aziende e organizzazioni, tra le quali IVECO, già lo scorso dicembre avevano pubblicato la Biomethane Declaration, attraverso cui avevano chiesto uno scale-up del metano a 350 TWh entro il 2030, che corrisponde a circa 35 bcm. Come parte dell’obiettivo, la Commissione intende raddoppiare il metano nell’Unione Europea già nel 2022. Cosa che richiede un’azione urgente e immediata. Inoltre, l’obiettivo relativo al biometano dovrebbe essere integrato nella Direttiva UE sulle Energie Rinnovabili.

Mobilitazione delle materie prime sostenibili da biomassa e investimento in una nuova capacità produttiva

L’obiettivo può essere ampiamente raggiunto attraverso le materie prime di rifiuti e residui. Inoltre, è possibile prevedere un ruolo per colture sostenibili prodotte secondo schemi di coltivazione sequenziali o doppi, senza alcuna competizione con la produzione di cibo e mangimi.
Oggi l’Unione Europea produce 3 bcm di biometano. Uno scale-up a 35 bcm richiede la mobilitazione di materie prime sostenibili da biomassa, principalmente scarti e residui, più la realizzazione di circa 5000 nuovi impianti per il biometano. Da un punto di vista tecnico tutto questo è realizzabile nei prossimi otto anni, ed è anche economicamente vantaggioso.

Sono necessari circa 80 miliardi di euro di investimenti di capitale. Questo consentirebbe di produrre biometano a un costo decisamente inferiore rispetto al prezzo del gas naturale degli ultimi mesi. Oltre a costruire nuovi impianti integrati di biogas-biometano, si potrebbero anche aggiungere, con costi contenuti, unità di metanazione agli impianti di biogas esistenti. Per questo motivo il gruppo coordinato da European Biogas Association e Common Futures chiede una rapida commercializzazione della tecnologia di gassificazione, che consente la produzione di biometano da residui legnosi.

Valeria Di Rosa
Valeria Di Rosa
Coordinatrice editoriale di Trasportare Oggi in Europa. [email protected]
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