Il dibattito, che si è svolto presso gli studi televisivi di Telenord a Genova ed è stato moderato da Luca Barassi di Trasportare Oggi in Europa e Maurizio Cervetto di Vado e Torno, ha avuto come fulcro il vaccino, il suo trasporto e come la sua logistica rappresenti un’importante opportunità per il settore. La domanda alla quale si è cercato di dare una risposta è stata “la logistica del vaccino è un’opportunità di business per la filiera del freddo?”.
Paolo Volta, Consulente di logistica, Logistico dell’anno 2019 e Coordinatore didattico evenT, ha aperto la tavola rotonda fornendo una panoramica dello stato dell’arte del settore. Il valore della produzione dell’industria farmaceutica nel 2019 è stata di 34 mila milioni di euro. Nello stesso anno si è registrato un incremento delle spedizioni pari al 5,5% e una diminuzione del numero dei colli del 2,4% rispetto al 2018, fattori che hanno causato una maggiore frammentazione distributiva. Questo produce Supply Chain molto complesse, che hanno l’obbiettivo di mantenere e preservare l’integrità del farmaco. Nello specifico, la logistica del vaccino, in Italia, soffre il problema di una doppia gestione della distribuzione dei due vaccini acquistati dal nostro Paese: da un lato Pfizer-BioNTech che gestisce in autonomia la distribuzione, dall’altro AstraZeneca che invece si basa sul concetto di hub&spoke, cioè la distribuzione sul territorio nazionale a partire da un hub che funge da snodo. La priorità, per la logistica del vaccino, è quella di garantire l’integrità e la sicurezza del prodotto dal fornitore ai destinatari finali.
Mauro Bonaretti, Consigliere del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, ha spiegato come funziona in Italia la distribuzione del vaccino. Si parla di due modalità diverse a seconda del vaccino: da un lato il vaccino Pfizer-BioNTech consegnato direttamente a centri ospedalieri specializzati che possiedono frigoriferi in grado di raggiungere temperature di -70°C (circa 300 punti); dall’altro quello di AstraZeneca che invece coinvolge più attori: i vaccini infatti arrivano all’hub di Pratica di Mare (Roma) da dove vengono distribuiti, tramite l’esercito e le Poste Italiane, alle ASL regionali che a loro volta si occupano di ridistribuirli sul territorio ai centri di somministrazione (ospedali, ambulatori, etc). Si tratta quindi di due filiere logistiche diverse, una più snella (Pfizer-BioNTech), una più articolata (AstraZeneca).
Domenico Andreoli, Head of Marketing, PR & Homologations Mercedes-Benz Trucks Italia, ha sottolineato come nella logistica del vaccino, e delle merci in generale, un ruolo cruciale è svolto dai mezzi di trasporto e dalla loro capacità di riuscire a effettuare consegne facili, rapide e sicure. In questo senso diventa fondamentale la connettività dei veicoli commerciali, attraverso la quale è possibile attuare controlli e diagnosi predittive che evitano il fermo macchina e tengono monitorati i viaggi. Più il trasporto è delicato più queste tecnologie hanno valore, per questo motivo tutti gli Actros di Mercedes-Benz Trucks li possiedono di serie.
La parola è poi passata agli attori della filiera, con Paolo Uggè, Presidente di Conftrasporto, Sandro Pietramala, QHSE & Logistics Manager di Savino Del Bene S.p.A. e Mile De Iure, Direttore Generale di Assoram che hanno posto l’attenzione su una gestione del piano vaccinale poco orientata al coinvolgimento dei veri addetti al settore. Uggè ha evidenziato come sia necessario coinvolgere tutti gli attori che si occupano di logistica del farmaco, aspetto sottovalutato da questa campagna vaccinale, che porta con sé il rischio che una cattiva gestione si sommi alla difficoltà di reperire i vaccini, causando ritardi su ritardi nelle vaccinazioni. Per Pietramala è importante garantire che il prodotto arrivi a destinazione integro e che non sia oggetto di furti o manipolazioni. È quindi necessario che le competenze di tutti gli attori della filiera siano raccordate per uno scopo comune: portare a destinazione i farmaci in generale, e i vaccini in particolare. Quello che succede oggi è che la filiera del vaccino è stata costruita senza tener conto delle risorse che sono presenti in Italia trasformando un’opportunità in un’occasione mancata per poter creare un campo di lavoro che desse all’Italia un ruolo di prestigio nella gestione dell’emergenza. Mila De Iure ha ribadito l’importanza del settore dei trasporti e della sua filiera che hanno assicurato anche in lockdown regolarità di rifornimenti. Secondo il Direttore Generale di Assoram, c’è un problema di metodo perché non c’è stata da parte pubblica la volontà di dialogare con gli addetti del settore per la presa in carico in maniera seria e strutturata di questo problema. L’augurio è quello che il “governo della competenza” riesca a colmare questa lacuna, tenendo conto che Assoram e le altre sigle hanno presentato un documento che prende in esame gli aspetti critici della logistica del vaccino e le eventuali soluzioni che non ha mai avuto riscontri.
È stata poi la volta di due realtà che si occupano di certificazioni e catena del freddo in senso stretto. Gianni Cramarossa, Industry Manager per la Logistica di Certiquality, dopo aver illustrato il lavoro di Certiquality nella verifica della conformità del lavoro delle aziende nei confronti di determinati standard, ha ribadito come esista una normativa europea sul trasporto dei farmaci che garantisce le buone pratiche di distribuzione. La conformità con queste linee guida si va ad applicare alle norme tradizionali per garantire la corretta modalità di distribuzione dei vaccini. Sorprende, secondo Cramarossa, che in un momento di emergenza come questo ci si sia lasciati andare “all’improvvisazione”. Bruno Fusciani, Global Commercial Leader Marine and Cold Storage Solutions di Thermo King è intervenuto spiegando come sia le ATP (Accord Transport Perissable, norme che regolano il trasporto delle merci deperibili) sia le GDP (Good Distribution Practices, le buone pratiche di distribuzione del farmaco) siano arrivati dall’industria e poi fatte proprie dall’Europa e dai Governi, a dimostrazione della sensibilità della filiera del trasporto a salvaguardare il lavoro fatto e il destinatario finale. Thermo king è stata coinvolta nella logistica del vaccino iniziando a lavorare a prodotti per la loro conservazione a -70°C che rispondano alle norme GDP già a ottobre.
Il dibattito si chiude con la domanda iniziale, la logistica del vaccino è un’opportunità di business? La risposta la fornisce Paolo Volta: il mercato chiede agli operatori l’applicazione delle norme GDP. È necessario stabilire strategie trasparenti operative uguali per tutti in modo che tutti possano attenersi allo stesso protocollo. Senza dimenticare connettività, sicurezza e blockchain. È necessario un confronto tra forze pubblica e operatori per valorizzare le competenze. Non bisogna dimenticare che la logistica del vaccino ha un fortissimo valore sociale: la competenza diventa l’architrave sulla quale si deve fondare e reggere.
Il prossimo appuntamento di Zerogradi è previsto per settembre, in presenza, presso Villa Juker a Legnano, dove si discuterà di blockchain e catena del freddo. evenT inoltre inaugurerà il Sustainable Tour, l’evento a tappe dedicato alla mobilità sostenibile, a marzo, ancora una volta presso gli studi televisivi di Telenord. Stay tuned!