Ieri, a conclusione del quindicesimo tavolo di confronto con l'autotrasporto e la committenza presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato siglato un accordo con l'obiettivo della pace sociale sino al 31 dicembre 2011. L'intesa, che riguarda tempi di pagamento, tempi di carico e scarico, corresponsabilità dei committenti e dei vettori per la violazione delle regole sulla sicurezza, costi minimi di esercizio ed altri problemi dell'autotrasporto, è stata firmata per i vettori dalle associazioni aderenti all'Unatras, dall'Anita (Confindustria), dalla Fedit e dal Movimento Cooperativo e per la committenza dalla Confartigianato.
Da parte sua la Confetra (Confederazione Generale dei Trasporti e della Logistica) ha reso noto di non aver siglato l'accordo scaturito dal tavolo di confronto del governo con l'autotrasporto e la committenza a causa del contenuto ritenuto non soddisfacente. Confetra ha comunque precisato di aver «apprezzato il clima del tavolo tecnico» e di ritenersi «disponibile a proseguire il confronto nei prossimi due anni al fine di trovare un accordo comune».
Anche Trasportounito Fiap non ha firmato l' intesa con il governo, i cui contenuti – ha spiegato – sono stati giudicati dall'associazione «improduttivi ed in alcuni casi controproducenti per gli autotrasportatori». «Abbiamo perso la grande occasione – ha dichiarato il presidente di Trasportounito, Franco Pensiero – di restituire all'autotrasporto la capacità contrattuale necessaria per far fronte alla crisi e all'indebitamento generale della categoria». Trasportounito ha annunciato che organizzerà, già dai prossimi giorni, su tutto il territorio nazionale assemblee e riunioni per spiegare le ragioni del rifiuto e che ciò potrebbe portare a valutare attentamente quali forme di protesta attuare.
Da Informare