L’annuncio ufficiale ieri: Northvolt dichiara fallimento, provocando ripercussioni sull’industria europea delle batterie
Fondata nel 2016 da ex dirigenti di Tesla, Northvolt aveva l’obiettivo di produrre batterie agli ioni di litio sostenibili per competere con i produttori asiatici. Nonostante abbia raccolto oltre 15 miliardi di dollari da investitori di alto profilo come Volkswagen, Goldman Sachs e BlackRock, l’azienda ha dichiarato bancarotta nel novembre 2024.
Ambizioni e investimenti iniziali
Northvolt aveva pianificato di costruire una gigafactory a Skellefteå, nel nord della Svezia, con l’obiettivo di raggiungere una capacità produttiva di 60 GWh all’anno. Questo progetto avrebbe dovuto contribuire significativamente all’autosufficienza europea nella produzione di batterie per veicoli elettrici. L’azienda aveva anche stretto accordi con importanti case automobilistiche, tra cui un contratto da 2 miliardi di euro con BMW per la fornitura di batterie a partire dal 2024.
Northvolt dichiara fallimento
Tuttavia, Northvolt ha incontrato numerose difficoltà nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Problemi nella scalabilità della produzione, inefficienze operative e una forte concorrenza da parte di aziende cinesi come CATL e BYD hanno ostacolato il successo dell’azienda. Questi fattori hanno portato a ritardi nelle consegne e alla perdita di contratti significativi, come quello con BMW, che ha annullato l’ordine a causa di problemi di qualità e ritardi.
La bancarotta di Northvolt ha avuto ripercussioni significative sulla comunità locale di Skellefteå, che aveva visto nell’azienda una fonte di rinascita economica. Con oltre 3.000 dipendenti, la chiusura dell’impianto rappresenta una sfida economica per la regione, spingendo le autorità locali a cercare supporto governativo per mitigare l’impatto occupazionale. Inoltre, questo fallimento solleva interrogativi sulla capacità dell’Europa di sviluppare una filiera autonoma nel settore delle batterie per veicoli elettrici. La mancanza di un sostegno finanziario comparabile a quello offerto dai governi asiatici ai loro produttori ha messo in evidenza le debolezze delle politiche industriali europee.
Prospettive future
Il caso Northvolt mette a nudo le sfide che l’Europa deve affrontare per raggiungere l’autosufficienza nella produzione di batterie. È fondamentale che le politiche industriali europee si adattino per fornire un supporto più robusto alle aziende del settore, al fine di competere efficacemente a livello globale. Inoltre, le future iniziative dovranno tenere conto delle lezioni apprese da questo fallimento, concentrandosi su strategie più sostenibili e realistiche per lo sviluppo dell’industria delle batterie nel continente.