“Gli interporti non devono diventare semplicemente aree di sosta con servizi ma nodi di scambio”” – ha dichiarato Eleuterio Arcese, Presidente ANITA intervenendo al Convegno sull interportualità tenutosi venerdì scorso a Trento. Gli autotrasportatori sono i primi a sostenere la centralità della ferrovia in tal senso – ha continuato Arcese – e delle bretelle di congiunzione per l’ultimo miglio che resterà al 100% su gomma”…
“L’area del Brennero per il trasporto merci è centrale, sia perché è una direttrice che si innesta su alcune delle aree fondamentali a livello industriale e di produzione artigianale di alto valore del Paese; sia per i Paesi ai quali conduce, Austria e Germania.
Soprattutto per il Veneto è inoltre da segnalare l’importanza di assicurare una infrastrutturazione adeguata di supporto ai tir che oggi come oggi rappresentano i veri magazzini, ambulanti, del sistema industriale locale e pertanto insostituibili.
Credo che un interporto può avere un doppio livello di utilizzo per l’autotrasportatore: come centro intermodale logistico sul territorio; e come nodo di un sistema più ampio legato ai grandi corridoi, almeno per gli interporti di rilevanza nazionale ed internazionale”.
Da ANITA