giovedì, 25 Aprile 2024
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Trasportounito: fermo scatta dal 24 al 28 ottobre

Trasportounito è costretto a rinviare, di 20 giorni, il fermo nazionale dell’autotrasporto che era stato programmato dal 3 al 7 di ottobre. La decisione della Commissione scioperi di mettere in mora l’Associazione Nazionale considerando lo sciopero illegittimo, per un cavillo riscontrato solo 4 giorni prima dell’iniziativa di protesta, esponeva gli autotrasportatori che avessero aderito a rischi imprevedibili e comunque eccessivi anche in termini di incolumità personale.
Ciò ha spinto Trasportounito a posticipare lo sciopero dal 24 al 28 ottobre, confermando le ragioni della protesta e confermando anche il giudizio sull’intervento “meramente politico” della Commissione di garanzia sugli scioperi che per quasi venti giorni aveva confermato e pubblicato sul suo sito la comunicazione del fermo nazionale dei servizi.
“Se questa, dei cavilli burocratici, è l’unica risposta che il governo è in grado di dare a un autotrasporto alle prese con un problema di sopravvivenza – afferma Maurizio Longo, Segretario Generale di Trasportounito – il rinvio che siamo stati costretti a decidere di fronte a minacce neppure troppo velate, avrà solo l’effetto di esacerbare ancora di più la rabbia e il malessere del settore.”
La nuova data del fermo è stata già comunicata alla Commissione scioperi, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Di qui ad allora si svolgeranno assemblee e incontri in tutta Italia per spiegare ed evidenziare ulteriormente i motivi della protesta. “Noi autotrasportatori – conclude Franco Pensiero, Presidente Nazionale di Trasportounito – dobbiamo smetterla di “sperare” che arrivi qualcuno a risolvere i nostri gravissimi problemi; dobbiamo piuttosto “credere” al fatto che le migliori conquiste della categoria (poi svendute o manipolate) si sono ottenute solo quando il numero di coloro che hanno il coraggio di mettersi in gioco è nettamente superiore a quello dei rassegnati, dei menefreghisti o dei complici del potere”.  

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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