giovedì, 25 Aprile 2024
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Ricostruiti:vocazione ecologica e risparmio sicuro

Nel 2010 con la ricostruzione di pneumatici minori consumi di petrolio per 115 milioni di litri e minore spesa di 237 milioni di euro.
La ricostruzione di pneumatici è una importante risorsa energetica.

Nel 2010 grazie alla ricostruzione sono stati risparmiati 114,6 milioni di litri di petrolio, 32.733 tonnellate di materie prime, evitando inoltre che 33.200 tonnellate di pneumatici usati diventassero rifiuti. La ricostruzione consente infatti di riutilizzare, dopo il primo impiego, la struttura dei pneumatici che ad accurati controlli risulta ancora perfettamente integra. Il rinnovo del pneumatico avviene sostituendo il battistrada usurato con una tecnologia assolutamente affidabile e avanzata.

Dopo avere verificato accuratamente l’integrità della struttura e rimosso il battistrada usurato, viene  applicato un nuovo battistrada attraverso un processo di vulcanizzazione, a freddo o a caldo, che rinnova il pneumatico in modo assolutamente sicuro. Il processo è garantito dal rispetto delle normative europee che disciplinano l’attività di ricostruzione: i regolamenti ECE ONU 108 per i pneumatici per autovettura e 109 per i pneumatici per autocarro.

Negli ultimi anni il diffondersi della cultura dell’usa e getta ha fatto sì che la ricostruzione per le autovetture perdesse importanza. Non è stato così per gli autoveicoli industriali le cui gomme vengono ricostruite anche più volte e i principali produttori di pneumatici investono e comunicano sulla ricostruibilità dei loro prodotti. Inoltre, anche i pneumatici per aereo vengono ricostruiti più volte, a dimostrazione proprio della sicurezza dell’attività di ricostruzione.

La ricostruzione ha una grande valenza ambientale e proprio in considerazione della sua vocazione ecologica, questo processo è largamente utilizzato in tutti i paesi economicamente avanzati, a cominciare dagli Stati Uniti. In Italia, poi, il Parlamento, con la Finanziaria per il 2002, ha stabilito che le flotte pubbliche debbano riservare ai ricostruiti il 20% degli acquisti di pneumatici di ricambio. Quota questa che è comunque ampiamente superata dagli autoveicoli industriali privati e da molte flotte pubbliche per il trasporto di persone.
Le tematiche ecologiche sono naturalmente di grande rilievo, ma nell’attuale congiuntura le considerazioni di carattere economico sono diventate ancora più importanti che in passato e anche da questo punto di vista la ricostruzione di pneumatici dà un contributo molto importante. Nel 2010 ad esempio il risparmio generato dall’impiego di pneumatici ricostruiti è stato infatti di ben 237 milioni di euro.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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