Con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia, ieri sono stati aperti i cantieri della Tangenziale Est esterna milanese, arteria di collegamento tra l’A1, a sud, e l’A4, a nord: 32 chilometri da Agrate Brianza a Melegnano, 34 Comuni coinvolti, due miliardi di euro di investimenti compresi gli oneri finanziari totalmente a carico di soggetti privati. L'opera, assieme alla Bre.Be.Mi. e alla Pedemontana, rivoluzionerà la viabilità della Lombardia, in particolare quella del territorio milanese dove il traffico è divenuto ormai insostenibile.
Il ministro Passera, presente a Palazzo Isimbardi (sede della Provincia di Milano),in collegamento televisivo via satellite con il campo base di Truccazzano dove sono iniziati i lavori, ha definito la Tem “Uno dei pezzi importanti di un sistema di infrastrutture, che rende possibile la Bre.be.mi.(il suo collegamento, attraverso l'”Arco” al sistema viabilistico milanese, ndr) e mette a posto tutta la circolazione intorno a Milano. È un pezzo veramente importante”. Tem è stata inquadrata nell’ottica di un’infrastruttura anticiclica capace di favorire la ripresa economica e di mettere più al riparo il territorio da ulteriori congiunture globali.
Il cronoprogramma per il completamento dell’intera infrastruttura entro il 2015 di Expo è stabilito in 1.054 giorni (569 giorni limitatamente all’«Arco TEEM»).
«Oggi abbiamo aperto i cantieri di un’opera il cui completamento renderà percorribile una infrastruttura connessa con tutto il sistema viabilistico del territorio – ha dichiarato da Palazzo Isimbardi il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà. - Si tratta di un’area quella della nostra provincia che da sola produce il 10% del Pil. Purtroppo le difficoltà di circolazione creano un nodo che riduce la capacità competitiva del sistema Milano e del sistema Lombardia. Proiettandoci nei prossimi tre anni noi avremo, invece, ultimato Pedemontana, Brebemi, e Teem e le altre arterie di completamento. Sarà l’occasione, quindi, per far crescere le nostre imprese e creare maggiore occupazione, tutti strumenti necessari al rilancio della crescita economica del nostro Paese. Per coloro che hanno contestato la realizzazione di Teem, ricordo che tutti hanno avuto possibilità di dire la propria opinione ai tavoli e alle riunioni ufficiali svolte in questi anni, quasi 200 incontri, cui hanno partecipato anche gli ambientalisti. Alla fine credo si sia trovato un punto di equilibrio dove da un lato viene salvaguardata l’opera ma, dall’altro, esistono anche delle ricadute positive sul territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Tengo a precisare che se dovessimo idealmente unire tutte le piste ciclabili connesse all’opera arriveremmo a toccare i 150 chilometri. Proprio un segno tangibile del rispetto che nutriamo nei confronti del territorio stesso».