Rinviare la proposta di regolamento della Commissione Europea sulle emissioni di CO2 dei veicoli commerciali leggeri. Prendere atto della difficoltà per l’industria di sostenere oggi gli ingenti investimenti necessari per i nuovi standard Euro VI. Riconoscere che sarebbe più efficace un progressivo rinnovo del parco circolante, anche attraverso l’estensione della “Tremonti- ter” ai veicoli commerciali e industriali. Sono questi i temi principali affrontati dall’Amministratore Delegato di Iveco, Paolo Monferino, che ha partecipato lo scorso venerdì a un convegno sugli “Stati Generali dell’Autotrasporto”, nell’ambito del Traspotec 2.0, la nuova manifestazione per il mondo dell’autotrasporto a FieraMilano.
Dopo aver rimarcato che l’industria dei veicoli industriali sta affrontando la prova più dura della sua storia, con un crollo della domanda nei primi otto mesi dell’anno di circa il 40 per cento in Europa Occidentale e addirittura di oltre il 70 per cento in Europa Orientale, l’AD di Iveco ha ribadito che le prospettive del prossimo anno sono ancora incerte.
In questo contesto di mercato, ha ricordato Monferino, Iveco ha continuato a investire e a credere nella ripresa, anticipando le scadenze e seguendo l’imperativo di “correre avanti e veloci”, testimoniato dal lancio di dodici nuovi prodotti negli ultimi tre anni. Anche nel 2009 Iveco ha portato avanti le proprie iniziative di prodotto e di globalizzazione, riuscendo a mantenere un sostanziale equilibrio finanziario, in linea con le aspettative di inizio anno.
Monferino ha poi voluto pubblicamente ringraziare tutte le persone di Iveco che hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati, anche a costo di sacrifici.
L’Amministratore Delegato di Iveco ha quindi affermato che per superare la crisi ognuno deve fare la sua parte. “Ma è innanzitutto necessario evitare – ha proseguito Monferino – il varo di norme il cui effetto è di mettere il settore definitivamente fuori gioco, come ad esempio la nuova proposta europea per il CO2 dei veicoli commerciali leggeri, e rivedere le tempistiche di norme già approvate come Euro VI, che obbligherà l’industria europea ad investire nei prossimi anni una cifra fra i sei e gli otto miliardi di Euro, assolutamente incompatibile con l’andamento dei nostri mercati. Queste nuove norme non fanno altro che aumentare il costo dei veicoli, riducendo così ancora di più la domanda, proprio nel momento in cui ha bisogno di essere sostenuta”.
A rivitalizzare il mercato contribuirebbe senz’altro, ha concluso Monferino, l’estensione delle misure per la defiscalizzazione degli utili reinvestiti della “Tremonti-ter” ai veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, per garantire una boccata d’ossigeno non solo per l’industria del settore ma anche per tutte le persone che lavorano con questi mezzi.