lunedì, 9 Dicembre 2024
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L’Ethical Transport Approach debutta da Scania

Il progetto Ethical Transport Approach presentato all’inaugurazione della nuova sede di Roma del dealer Scania Sacar. Intervento di Emanuela Carpella, Dir. Generale di Carpella Trasporti, ideatrice e promotrice dell’Ethical Transport Approach con il titolare di Speedline Giuseppe Lacorte

Sacar, da 46 anni dealer Scania, marchio leader nel settore autocarri, autobus, motori e servizi, presente in più di 100 Paesi, alla cerimonia di apertura della nuova sede a Roma, dove è intervenuto anche il top management di Scania, il President and CEO Christian Levin e l’Executive Vice President Sales and Marketing Stefano Fedel, ha voluto farsi promotore del progetto Ethical Transport Approach.

L’Ethical Transport Approach

Sul palco il 10 settembre scorso, di fronte a una platea di circa 800 persone, tra clienti, partner, figure istituzionali, appassionati e ospiti Sacar, è salita Emanuela Carpella, Dir. Generale di Carpella Trasporti, ideatrice dell’Ethical Transport Approach con il titolare di Speedline Giuseppe Lacorte.

Emanuela Carpella ha sintetizzato la mission dell’Ethical Transport Approach: la riqualificazione della figura dell’autista di mezzi pesanti quale figura professionale, attraverso progetti di formazione, revisione degli stipendi e della gestione del personale nelle aziende, aspetti formali come l’utilizzo di una divisa che la equipari sensibilmente al pilota d’aereo, e diverse varie iniziative che potranno scaturire dal Manifesto presentato all’ultimo Transpotec a Milano.

L’autista come pilota dell’autotrasporto

L’80% del movimento merci in Italia avviene ancora su gomma e su mezzi ad alta tecnologia, con gravi responsabilità sia per quanto riguarda la sicurezza in strada sia in relazione ai rapporti tra aziende. Infatti quando un camion arriva a destinazione per la consegna delle merci, rappresenta in tutto e per tutto il brand del committente. Non solo: eventuali reati chiamano in causa direttamente l’autista. Pertanto il pilota degli autotrasporti deve essere una figura adeguatamente formata, con un congruo trattamento economico, perché gli si possa anche riconoscere un più alto status sociale. In questo settore manca personale, il lavoro è duro e se non si migliorano le condizioni di vita dell’autista, non sarà possibile attirare i giovani: si contano 17mila posizioni aperte e andando avanti così si profila una crisi del comparto, che pure ha rilevanza strategica nella nostra economia.

L’importanza della specializzazione

Conclude la signora Carpella: “Questo nuovo modo di concepire il ruolo dell’autista nasce dal desiderio di vedere riconosciuta la sua funzione nei trasporti e nella società, per la sua reale valenza strategica. L’intero settore ha estremamente bisogno di operatori specializzati, all’autista non si chiede soltanto di guidare il camion, il mercato richiede nuove competenze non solo tecniche ma anche a livello normativo e organizzativo in un contesto in continua evoluzione e ad alta complessità. Noi crediamo sia urgente dare una mano ai nostri autisti anche in termini di gestione dello stress. Dobbiamo aiutarli a capire e a gestire i momenti di tensione che possono vivere al di fuori della nostra azienda, quando hanno a che fare con la filiera dell’autotrasporto, sulla strada e poi con magazzinieri, committenti, polizia stradale, etc. Il nostro motto è Autisti felici, servizio efficiente! Dovremmo far sapere ai giovani che può essere affascinante guidare un camion per il mondo!”.

Siamo fieri di aver aderito al progetto Ethical Transport Approach perché le persone rappresentano un punto di forza fondamentale per garantire il successo di ogni organizzazione”, dichiara PaoloEmilio Sardellitti, Presidente di Sacar. “Come Scania, Sacar punta su formazione e competenze nell’ottica di poter garantire un elevato livello di qualità e soddisfazione dei servizi offerti, non solo per i clienti ma anche per i nostri collaboratori”, conclude Sardellitti.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile
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