Cambio di rotta in Europa sul Green Deal. Una svolta accolta dalla Federazione Autotrasportatori Italiani
Il presidente dell’Associazione Paolo Uggè rivendica l’importanza della neutralità tecnologica, che ritiene debba diventare l’asse portante delle politiche di contenimento delle emissioni e di tutela ambientale.
Cambio di rotta in Europa sul Green Deal
L’Unione europea sta vivendo una fase cruciale di ridefinizione delle sue politiche climatiche, soprattutto rispetto alla visione originale del Green Deal, ideato per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre significativamente le emissioni già entro il 2030.
La revisione dell’impostazione del Green Deal da parte dell’Unione Europea e il riconoscimento del principio della neutralità tecnologica segnano un passaggio chiave nel dibattito sulla transizione ecologica. A sottolinearlo è Paolo Uggè, presidente di FAI Conftrasporto, che accoglie la svolta europea come un cambio di rotta atteso e necessario. Secondo il presidente dell’Associazione, il nuovo orientamento dell’UE rappresenta una correzione rispetto a un’impostazione che rischiava di penalizzare pesantemente settori strategici dell’economia, in particolare il trasporto e la logistica.
«Si corregge una scelta ideologica e sbilanciata che, se portata fino in fondo, avrebbe penalizzato interi settori produttivi senza offrire soluzioni realistiche né sostenibili», afferma.
“Cultura a senso unico”
Già nel 2024, la Federazione Autotrasportatori Italiani aveva lanciato l’allarme sugli effetti distorsivi di una transizione ecologica costruita su divieti e imposizioni tecnologiche, anziché su un approccio aperto e pragmatico.
In particolare, nel giugno 2024, in occasione delle elezioni europee, l’Associazione aveva messo in guardia contro il rischio di una transizione fondata su una “cultura a senso unico”, incapace di tenere insieme tutela ambientale, competitività e sostenibilità economica delle imprese. In quella fase, la Federazione aveva invitato il mondo dell’autotrasporto e della logistica a sostenere le forze politiche e i candidati impegnati nella difesa della neutralità tecnologica.
«Oggi l’Unione europea sembra riconoscere che la neutralità tecnologica deve diventare l’asse portante delle politiche di contenimento delle emissioni e di tutela ambientale – sottolinea Uggè –. È l’unica strada per una transizione credibile, graduale e socialmente sostenibile, capace di tenere insieme ambiente, lavoro e competitività».



