giovedì, 25 Aprile 2024
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Federtrasporti: un impegno per la sicurezza

Una molteplicità di azioni, una sinergia tra diverse realtà, una trasmissione coerente e condivisa dei messaggi: sono questi i pilastri su cui poggia il percorso formativo del Gruppo Federtrasporti, che è riuscito a diminuire di 800 unità gli incidenti stradali e generare vantaggi economici, primo tra tutti una riduzione del 25% dei premi assicurativi. Essenziale la collaborazione con la Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, con alcune Asl, con l’Inail, con la Polizia Stradale. Illustrati per la prima volta i risultati di un’indagine sulla vista di chi sta al volante: il 35% non vede bene

 A causa della crisi crollano i fatturati e le imprese tagliano i costi, spesso anche le risorse destinate alla sicurezza. L’esperienza del Gruppo Federtrasporti dimostra invece che la spesa in sicurezza equivale a un redditizio investimento. Più precisamente, destinando alla sicurezza circa 450 mila euro ogni anno il Gruppo ha registrato circa 800 incidenti stradali in meno e così ha potuto tagliare del 25% i premi assicurativi, del 20% i costi di manutenzione e del 24% quelli derivanti dai fermi macchina, soltanto per citare le principali fonti di risparmio. In questo modo, è stato calcolato che ogni euro speso ne ha portati in dote circa 2,30.
Questi risultati sono stati resi pubblici nel corso di un convegno, tenutosi oggi presso l’ente Fiera di Venturina, in cui sono state anche analizzate le modalità con cui si è riusciti a ottenerli. A partire dal 2004, Federtrasporti ha intrapreso una serie di azioni formative (in tutto più di 160 giornate) coinvolgendo 2600 autisti e sviscerando tutti i possibili fattori in grado di contribuire a causare un incidente. In concreto, si è lavorato sulla conoscenza delle regole normative come su quella delle criticità legate ai veicoli, sul regime alimentare da osservare quando si è al volante come sulla verifica delle capacità visive funzionali alla guida. E proprio sotto quest’ultimo aspetto sono emersi dati interessanti: dei 1.145 autisti controllati, 401 (il 35%) vedono male e per questi, nel 49% dei casi, non giova nemmeno la correzione della vista. La cosa sorprendente è che il 44% degli autisti con problemi è convinta in realtà di non averne e che il 55%, pur essendo consapevole di vedere male, non ha ancora preso provvedimenti. Ragionando su questi dati, anche l’on. Silvia Velo, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, si è detta convinta «della necessità di rivedere le modalità con cui avviene l’esame di revisione della patente», spesso a dir poco superficiale.
Il percorso formativo di Federtrasporti non è soltanto articolato nei contenuti, ma anche nelle sinergie attivate per concretizzarlo. È stata essenziale, per esempio, la collaborazione con la Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, con alcune Asl, con l’Inail, con la Polizia Stradale. Tutto questo dimostra come, rispetto alla sicurezza, le azioni destinate ad avere successo sono quelle che utilizzano professionalità e competenze allargate, in grado di coinvolgere e motivare i soggetti cui è diretta la formazione.
Tale metodo collettivo, articolato e condiviso dal basso va considerato come una prassi positiva, «che può essere – ha sottolineato l’on. Velo – replicata anche in altre realtà, magari anche attraverso l’attivazione delle risorse necessarie a sostenere i progetti». D’altra parte – ha concluso la vicepresidente della Commissione Trasporti – «se è vero che l’Italia non è riuscita a raggiungere entro il 2010 l’obiettivo del dimezzamento degli incidenti stradali indicato dal Libro Bianco del 2000, è anche vero che l’esperienza Federtrasporti dimostra che in realtà ottenere un taglio drastico dei sinistri in un arco di tempo relativamente ridotto è sicuramente possibile».

 

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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