Quelli italiani hanno trovato un accordo in extremis con il ministro Altero Matteoli martedì scorso. Quelli francesi hanno invece tutta l’intenzione di incrociare le braccia. Ben cinque sindacati dei lavoratori del trasporto hanno infatti proclamato uno sciopero a tempo indeterminato dalle 21.30 del 13 dicembre. Sono previsti blocchi di attività nelle aree industriali. Il governo francese guarda alla situazione con grande timore.
Dominique Bussereau, segretario di Stato per i trasporti ritiene “urgente trovare un accordo per evitare un conflitto che non può che essere dannoso per il trasporto su strada già duramente colpito dall’attuale crisi economia del Paese”. Il blocco riguarda infatti oltre 610mila operatori. Il fermo del trasporto su gomma mette in crisi anche i regali di Natale. Il sindacato ha infatti sottolineato che i blocchi si concentreranno sulle merci legate al Natale.
“Se ora i lavoratori della strada decidono di incrociare le braccia è perché chiedono la rivalutazione degli stipendi, fermi da due anni”, fa sapere Thierry Douine, presidente del sindacato Cftc. Queste le richieste: il passaggio a 10 euro l’ora per i dipendenti con coefficiente più alto, il 4 per cento di aumento per tutti e il 3 per cento per l’aumento delle spese di mobilità.
“Siamo in una professione completamente depauperata”, ha detto Maxime Dumont, segretario generale dell’Unione federale Cfdt-trasporti, il principale sindacato del settore, “in gennaio, quando il salario minimo si rivaluterà automaticamente, l’intera griglia salariale dei camionisti sarà al di sotto di quella cifra”. Dumont ha precisato che lo stipendio medio mensile per un neo-assunto è di 1.300 euro lordi.
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