giovedì, 28 Marzo 2024
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ZF riprende la crescita dopo la crisi

Stoccarda – Nell’anno in corso, ZF Friedrichshafen AG intende incrementare decisamente sia il fatturato sia il risultato. Dopo aver subito lo scorso anno una flessione del fatturato del 25 per cento, pari a 9,4 miliardi di euro, e una perdita operativa pari a 361 milioni di euro, il fornitore per l'industria automobilistica intende raggiungere per il 2010 una crescita del fatturato intorno al 10 per cento. Gli obiettivi principali del gruppo ZF si concentrano sul superamento del punto di pareggio e sul mantenimento del personale fisso in Germania, nonostante l’insicurezza persistente del mercato.

“Nonostante si assista attualmente ad una lenta ripresa del mercato e nonostante rimangano dei rischi residui, riusciremo ad attuare l’inversione di tendenza nell’anno in corso”, afferma Hans-Georg Härter, presidente del cda di ZF, in occasione della conferenza stampa di presentazione del bilancio svoltasi a Stoccarda. Il presidente prevede per la società un incremento del fatturato per l’anno in corso pari al 10 per cento circa.

Posti di lavoro garantiti grazie all’orario ridotto

L’anno di esercizio 2009 è stato invece uno degli anni più difficili nella storia dell’azienda. In seguito alla crisi finanziaria ed economica globale, si è avuto un calo della produzione negli stabilimenti. Il numero dei dipendenti è diminuito di circa 3500 unità raggiungendo, alla fine dell’anno 2009, una quota di 59.800 dipendenti circa. “Per quanto riguarda le sedi tedesche, abbiamo potuto fare a meno dei licenziamenti per ragioni aziendali”, sottolinea il presidente Härter. Il gruppo ha invece preferito avvalersi di possibilità più flessibili, quali il pensionamento progressivo o trattamenti di fine rapporto. I posti di lavoro liberatisi, in linea di massima non sono stati rioccupati. Il gruppo ZF ha puntato sull’orario ridotto su larga scala. Purtroppo questo strumento flessibile di garanzia dei posti di lavoro non esiste in tutte le sedi estere ZF, per cui si è dovuto ricorrere in questi casi a ristrutturazioni e al trasferimento della produzione. Alcune sedi sono state chiuse e ai dipendenti sono state offerte delle soluzioni socialmente compatibili. Di conseguenza il numero delle società di produzione internazionali appartenenti al gruppo ZF sono diminuite da 125 a 123 in 27 Paesi.

Anche l’andamento del fatturato e la situazione economica dell'impresa ZF Friedrichshafen AG rispecchia l'andamento congiunturale globale negativo. Infatti, il risultato operativo è stato negativo per 361 milioni di euro. Il fatturato del gruppo è diminuito di circa un quarto. In particolar modo, sono stati colpiti da questo sviluppo negativo soprattutto i settori e i dipartimenti ZF che producono per il settore dei veicoli di trasporto e industriali. Essi hanno in parte subito crolli del fatturato ammontanti fino al 50 per cento. Nel settore automobilistico e in quello delle macchine agricole, si è avuta una flessione tra il 10 e il 30 per cento. Alcuni segmenti, come per esempio quello dei veicoli per il trasporto pubblico cittadino, hanno registrato dei cali meno gravi. Anche lo sviluppo commerciale dell’impresa nell’anno 2009 ha presentato differenze a livello regionale. Rispetto ad un leggero calo del 7 per cento registrato nella regione Asia-Pacifico, o dell’8 per cento in Africa, il calo del fatturato è stato del 30 per cento nell'Europa occidentale, del 27 per cento nell'Europa orientale, del 24 percento in America del Nord e del 21 per cento in America del Sud.

Assicurate liquidità e indipendenza

Per il terzo fornitore dell’industria automobilistica per grandezza in Germania, il tema della liquidità ha la priorità assoluta. “Con una solida quota di patrimonio netto pari al 38 per cento e una posizione finanziaria netta pari a quasi un miliardo di euro, siamo pronti per affrontare le sfide del futuro”, ribadisce Härter, CEO di ZF. Da una parte questo alto tasso di liquidità è garantito da solidi provvedimenti di finanziamento tramite crediti, dall’altra da un’importante manovra di risparmio. Per quanto riguarda l’intero gruppo, i risparmi si aggirano intorno ai 600 milioni di euro l’anno. Si sono avute riduzioni dei costi nei settori della gestione dei materiali, nell’amministrazione e distribuzione, negli investimenti e anche in quello del personale.

Acquisizione di quote di mercato

Ricerca e sviluppo continuano a essere fondamentali nella strategia del gruppo ZF. “Risparmiare in questi settori significa risparmiare in modo inadeguato”, puntualizza Härter. A livello mondiale, sono circa 5300 i dipendenti che lavorano in questo settore per il gruppo ZF. A causa della flessione del fatturato dovuta all’andamamento congiunturale, nel 2009 la quota destinata al settore Ricerca e sviluppo è stata particolarmente elevata (oltre il 7 per cento). A medio termine è prevista una quota stabile intorno al 5 per cento circa. Grazie a tali sostanziali investimenti, anche nell’anno scorso ZF ha potuto dare il via a diversi prodotti innovativi. L’azienda ha potuto acquisire quote di mercato in numerosi settori. “Anche questo indica che usciamo più forti dalla crisi”, afferma Härter. E’ soprattutto sui mercati internazionali, quali in particolare Asia, America del Nord e del Sud, che ZF riprende la crescita.

Potenziamento della propria leadership tecnologica

Nonostante il difficile andamento degli affari nel 2009, ZF è riuscita a rafforzare la propria posizione di mercato internazionale e a rafforzare la propria leadership tecnologica. L’anno scorso è stata infatti avviata la produzione in serie del nuovo cambio automatico a otto marce nello stabilimento di Saarbrücken. Il risparmio di carburante che si ottiene con questo nuovo cambio ammonta al 6 – 8 per cento rispetto al modello precedente. Un ulteriore esempio di prodotti innovativi ZF è il nuovo cambio a doppia frizione con una funzione Start-Stop sviluppato in collaborazione con Porsche. Esso contribuisce a mantenere i consumi di carburante bassi senza compromettere l’accelerazione e il comfort di guida. Dal 2009 le automobili di serie sono dotate della tecnologia ibrida ZF. La Mercedes-Benz Classe S è dotata per esempio del modulo ibrido DynaStart prodotto da ZF Sachs. Nella BMW Serie 7 Active Hybrid il modulo è integrato nel cambio automatico a 8 marce. Per veicoli più piccoli, ZF ha presentato lo scorso anno il prototipo di un cambio automatico per veicoli con motori anteriori trasversali. ZF si apre nuove possibilità nella tecnolgia dei telai con diversi studi di sviluppo per costruzioni leggere e integrazione di funzioni.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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