sabato, 20 Aprile 2024
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UNRAE:Il punto di vista di chi tocca con mano

In un momento in cui l’inquinamento dell’aria è ai massimi livelli- complice anche il periodo siccitoso-, in un mondo sempre più eco compatibile volto a ridurre l’impatto ambientale antropico, ma ahinoi, con un clima sempre più border-line, il settore dei trasporti rappresenta una fonte di CO2 fossile.

In realtà le emissioni di CO2 di origine umana rappresentano una piccolissima percentuale del totale complessivo, ma sono proprio queste ad alterarne l’equilibrio naturale. Sbagliato- come sostiene anche Franco Fenoglio, presidente UNRAE per la Sezione Veicoli Industriali- è definire “grande tallone d’Achille per l’Italia” il trasporto di merci e di persone, come è accaduto durante la trasmissione “TG2 Punto di vista” del 10 dicembre scorso.

Vero è che la circolazione delle merci nel nostro paese avviene su gomma ( secondo Eurosat l’ultimo valore aggiornato è pari all’85,9%) ma è altrettanto vero che Spagna, Regno Unito, Francia e la stessa Germania “contribuiscono” rispettivamente con un 95,2%, 87,8%, 80,6%, e 64,6%.

Vero è anche che minimizzare i consumi di carburanti, ridurrà quindi le emissioni di CO2. E questo le Case costruttrici lo hanno già capito. Da tempo.

La loro sfida più grande consiste proprio nello sviluppare tecnologie e motori che utilizzino carburanti provenienti da fonti rinnovabili e che contestualmente siano performativi. Ed è una sfida, forse ancora ignota ai più, che la maggior parte delle case stesse ha già vinto. Infatti sono già disponibili autocarri Euro VI che hanno ridotto le emissioni di particolato del 98% rispetto ai “protoveicoli”ecologici Euro I. E’ già disponibile una ampia gamma di soluzoni a gas naturale, biogas, bioetanolo, biodiesel, HVO e con tecnologia ibrida, capaci di ridurre le emissioni di CO2 fino al 90%.

Sarebbe quindi necessario un ulteriore sforzo di sensibilizzazione da parte del servizio pubblico, affinchè chi, come UNRAE che tocca quotidianamente con mano il mondo dei trasporti e della logistica, possa farne ascoltare la voce.

Una voce consapevole che “Si tratta di un mondo che ha sofferto ed ancora sta soffrendo molto, garantendo però al contempo un servizio indispensabile all’economia del Paese e, per quanto riguarda i costruttori, mettendo in campo ingentissimi investimenti nella direzione di una sostenibilità del trasporto che va ben oltre l’ottemperanza alle direttive obbligatorie, a tutela dell’ambiente e della sicurezza” come conclude Franco Fenoglio.

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