venerdì, 29 Marzo 2024
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Sul piede di guerra

Chiedere al Governo l’apertura di un tavolo di crisi per il settore degli autotrasporti: è quanto deciso dall’Assemblea Nazionale di Trasportounito, che si è tenuta lo scorso 18 maggio. L’Assemblea si è detta pronta ad avviare azioni di protesta di carattere territoriale ma anche nazionale affidando al Comitato esecutivo nazionale  la decisione sul fermo nazionale dei servizi di autotrasporto da programmare nell’immediato futuro. Tra le motivazioni: urgente rivisitazione del sistema normativo di settore (tempi di pagamento, costi minimi di sicurezza, remunerazione al carico/scarico ecc); priorità alla garanzia del credito ed al pagamento a 30 giorni per tutte le transazioni commerciali; modifica del Codice della Strada senza l’obbligo del pagamento su strada delle sanzioni da parte di un vettore nazionale su territorio nazionale; assunzione di misure di contenimento sui costi (gasolio, assicurazioni, pedaggi autostradali); limitazione drastica dell’intermediazione parassitaria. Non solo: Trasportounito chiede altresì l’annullamento del Sistema di tracciabilità dei rifiuti, ritenuto di per sé un fallimento e un danno ulteriore per le imprese. «Dobbiamo ridare dignità alla categoria – ha affermato il presidente di Trasportounito, Franco PensieroÈ inaccettabile che un settore, garante in Italia di più dell’85% dei trasporti di merce, sopravviva ai margini della legalità, oberato dai debiti e scavalcato da imprese estere autorizzate a operare sottocosto».

Da Trasportounito

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