Nel 2008 sono morti in Europa 39.000 persone, 8,3% in meno rispetto al 2007. Sempre un buon risultato, la più alta dal 2001, ma ancora lontano dalla meta prefissata con il Libro Bianco, di dimezzare il numero dei morti entro il 2010. La direttrice del progetto, Graziella Jost, conferma che è poco realistico sperare in una diminuzione del 17% sia per questo che per il prossimo anno – percentuali che servirebbero per raggiungere questa meta.
Dei 27 stati membri, il Lussemburgo (-49%), la Francia (-48%) e il Portogallo con –47%, hanno potuto registrare l’abbassamento più marcato dal 2001 al 2008. All’interno dell’UE, secondo statistiche dell’ETSC dei morti per strada, i paesi più sicuri sono Malta, Svezia, Gran Bretagna e i Paesi Bassi. Più di 130 morti per ogni milione di abitanti si registrano invece in Polonia, Lituania e Romania, dove il numero dei morti rispetto all’anno precedente è addirittura aumentato (insieme alla Bulgaria).
L’ETSC riconduce la diminuzione a livello europeo nel 2008 non solo a all’effetto a lunga durata delle varie campagne di sicurezza e ai controlli rafforzati da parte della polizia, ma anche alla diminuzione del traffico dovuto alla temporanea crescita del prezzo dei carburanti e la crisi economica.