Ruote Libere: “Strada regionale 206 vietata ai mezzi pesanti tutto l’anno: assurdo obbligare gli autotrasportatori a usare l’autostrada senza avere rimborsi”
La proroga del divieto di transito ai mezzi pesanti lungo la strada regionale 206, che collega Cecina a Pisa, sta aprendo un acceso dibattito fra gli operatori del settore trasporti e le istituzioni locali. La decisione, in fase di ufficializzazione da parte della Prefettura, estenderebbe di sei mesi – oltre al consueto periodo estivo – lo stop ai veicoli superiori alle 7,5 tonnellate sul tratto del Romito e sulla SR 206.
Secondo l’associazione Ruote Libere Toscana, rappresentata dal presidente Alessandro Giannasi e dal vicepresidente Marco Panattoni, il provvedimento penalizza ingiustamente un segmento strategico dell’economia locale, scaricando sugli autotrasportatori le inefficienze della rete infrastrutturale italiana.
Un’arteria strategica per la Toscana
La SR 206 è un asse viario di fondamentale importanza per il traffico regionale e provinciale, soprattutto per i collegamenti tra la costa livornese e l’entroterra pisano. Ex strada statale, oggi regionale, garantisce una via di scorrimento alternativa all’autostrada, con costi di percorrenza nettamente inferiori.
Per Giannasi, l’unica alternativa rimasta – l’autostrada – comporta per ogni viaggio un pedaggio di circa 31 euro andata e ritorno. Si tratta di un esborso che non può essere facilmente trasferito sui committenti e finisce per gravare direttamente sulle imprese di autotrasporto, già schiacciate dall’aumento dei costi di carburante e manutenzione.
Sicurezza stradale e mancanza di ristori
Il presidente di Ruote Libere sottolinea che, tolti i periodi estivi, la SR 206 non presenta flussi di traffico talmente elevati da giustificare un divieto totale. Se la Prefettura ritiene la misura necessaria per motivi di sicurezza stradale, allora sarebbe opportuno introdurre meccanismi di ristoro o rimborsi specifici per le categorie penalizzate, evitando di colpire in maniera selettiva e continuativa il settore dell’autotrasporto.
Un precedente pericoloso
Il vicepresidente Panattoni rimarca come in altri Paesi europei, tra cui la Francia, provvedimenti simili sarebbero inconcepibili. L’obbligo di utilizzare l’autostrada in presenza di arterie di grande scorrimento alternative – anche nei periodi senza traffico turistico – non trova precedenti in area UE.
Applicare una simile restrizione tutto l’anno, su una strada regionale strategica, rischia di creare un precedente grave nel panorama infrastrutturale italiano. La misura sancirebbe di fatto l’impraticabilità di gran parte della rete stradale ordinaria per i mezzi pesanti, costringendo a un utilizzo esclusivo delle autostrade. Una condizione che, secondo Ruote Libere, richiederebbe interventi governativi per garantire compensazioni economiche agli autotrasportatori.
Un nodo infrastrutturale irrisolto
Il caso della SR 206 mette in luce una criticità strutturale più ampia: la fragilità della rete viaria secondaria italiana e l’assenza di una programmazione a lungo termine per renderla pienamente fruibile ai trasporti commerciali. L’assenza di soluzioni alternative e di interventi di adeguamento perpetua una dipendenza forzata dalle infrastrutture autostradali e rende ogni provvedimento di limitazione un ulteriore aggravio per le imprese.
Per il comparto logistico e dell’autotrasporto, la partita aperta sulla SR 206 non riguarda solo il transito tra Cecina e Pisa, ma il futuro dell’accessibilità stradale ordinaria in Toscana e, più in generale, in Italia.



