A tornare sull’argomento è Cinzia Franchini, imprenditrice modenese, portavoce del raggruppamento di piccoli imprenditori del trasporto merci Ruote Libere. “Se davvero il ministro Costa volesse imprimere una svolta ambientale sul settore dei trasporti, la misura infatti sarebbe finalizzata a rimuovere i sussidi ambientalmente dannosi” (SAD), varerebbe una serie di misure per agevolare ulteriormente il rinnovo del parco mezzi vetusto e inquinante di tante piccole e medie imprese di autotrasporti italiane. Incidere su una tassazione che è già tra le più alte d’Europa è viceversa inaccettabile e non fa che aumentare il gap di competitività delle aziende italiane – continua Cinzia Franchini -. Ricordo che nel nostro paese quasi il 90% delle merci viaggia su gomma e un aumento delle accise costringerebbe tante piccole e medie realtà alla chiusura. I primi ad essere penalizzati sarebbero infatti quegli imprenditori in conto terzi mono-veicolari al di sotto delle 7,5 tonnellate che, non beneficiando del recupero delle accise, dovrebbero sopportare una spesa aggiuntiva di migliaia di euro l’anno”.
“Lo ribadiamo ancora una volta, da un lato servono più risorse per consentire alle aziende di acquistare mezzi meno inquinanti – chiude la portavoce di Ruote Libere – dall’altro lato, sul fronte della tassazione, occorre eliminare da subito l’Iva sulle accise, una vera e propria ingiustificata tassa sulle tasse. Questo provvedimento consentirebbe da subito di liberare risorse, lasciando così nelle tasche degli imprenditori somme che potrebbero essere reinvestite in azienda”.