Dal 19 al 21 novembre più di 10.000 professionisti si sono ritrovati a Madrid in quello che punta ad essere il più grande forum iberico dedicato al dibattito, al networking e alla creazione di alleanze tra le istituzioni pubbliche e le aziende del settore per accelerare un processo di trasformazione verso modelli di mobilità sostenibili, sicuri e inclusivi
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La consapevolezza alla base del successo di Global Mobilty Call ha raggiunto la propria maturità nel corso della terza edizione che si è chiusa lo scorso 21 novembre. Un solo padiglione negli spazi di IFEMA, la Fiera di Madrid, potrebbe sembrare uno spazio esiguo ma quello di cui parliamo è diventato un vero e proprio congresso, un evento che va oltre alla mera presenza di un’ampia area espositiva. Non si trovano truck e bus tra gli stand come in altre manifestazioni, al massimo qualche prototipo e i van di qualche azienda di trasporto, ma non importa: la ricchezza di quanto creato da Smobhub si realizza nei diecimila professionisti che hanno scelto la Spagna per partecipare a una delle oltre 100 conferenze che hanno visto parlare oltre 450 relatori con esperienze trasversali in più discipline. Numeri importanti per una manifestazione che è riuscita nell’obiettivo di riunire i principali leader di tutti i principali settori economici nazionali, internazionali e del settore pubblico coinvolti nella progettazione della mobilità sostenibile del futuro, in uno spazio di dibattito sull’attuale processo di trasformazione e di promozione della collaborazione tra investimenti privati e pubblici in progetti e soluzioni all’avanguardia.
130 partner tra pubblico e privato
Per arrivare a questo livello sono stati fondamentali i partner, molti pubblici, tra cui il Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile in qualità di promotore principale, nonché della collaborazione della Comunità di Madrid, del Comune di Madrid, della Direzione Generale del Traffico (DGT) e della Federazione Spagnola dei Comuni e delle Province (FEMP), oltre che dell’impegno e della partecipazione di vari partner strategici, come Adif, Alsa, Avanza, Moeve, il Consorzio dei Trasporti di Madrid, EMT Madrid, Iberia, Iberdrola, Metro de Madrid, Renfe, Indra, Sistem o Grupo Ruiz, oltre al sostegno e alla partecipazione di un totale di 130 partner istituzionali, imprenditoriali, associazioni settoriali e media, che insieme hanno contribuito alla ridefinizione della mobilità sostenibile del futuro.
I temi trasversali tra mobilità, infrastrutture e trasporto
Anche se, rispetto alla scorsa edizione, mancava la rappresentanza ufficiale italiana, nelle 115 tavole rotonde e keynote di questa terza edizione si è registrata un’elevata presenza internazionale che si è sommata a quella parte espositiva che ha riunito quasi un centinaio di aziende, istituzioni, società, associazioni e startup provenienti da diversi paesi.
Se alla vigilia molti hanno pensato che la tragedia di Valencia potesse essere il convitato di pietra di un simile evento, in realtà il suo ricordo è stata l’occasione per tracciare una linea che collegasse le riflessioni su quanto accaduto nelle scorse settimane con quanto dovremo impegnarci come società per evitare il ripetersi di simili eventi. Già durante l’evento inaugurale il ministro spagnolo dei Trasporti e della Mobilità sostenibile, Óscar Puente, ha aperto i lavori del congresso con un accorato appello a impegnarsi per trovare soluzioni per la mobilità sostenibile in modo da rispondere con una call to action alle nuove sfide date dal cambiamento climatico: situazioni tragiche come quelle che hanno colpito la comunità valenciana riguardano tutto il Mar Mediterraneo, sempre più caldo e quindi sempre più soggetti a fenomeni metereologici sempre più estremi. Un destino in comune tra il nostro paese e quello spagnolo.
I sette temi più importanti
L’agenda dei lavori si orientata su sette temi principali per provare a fornire risposte adeguato al dibattito, ovvero andando dalla transizione energetica per guidare la trasformazione della mobilità alla mobilità urbana con le soluzioni di trasporto pubblico e di mobilità condivisa, senza dimenticare il trasporto intermodale e il suo sviluppo, la pianificazione della mobilità per progettare spazi urbani più vivibili, la trasformazione dell’automobile per adattarsi alla una nuova era che sta per affermarsi, le tendenze tecnologiche per accelerare la rivoluzione della mobilità e la cosiddetta “disruption strategica” per inquadrare in maniera olistica innovazione, talento e cybersecurity.
[L’articolo integrale sul prossimo numero di Trasportare Oggi in Europa]