lunedì, 9 Dicembre 2024
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Parte l’autonomia finanziaria

L’autonomia finanziaria dei porti ci sarà. Lo ha garantito il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, intervenendo all’Assemblea dell’Associazione dei porti italiani, Assoporti. Il Ministro ha precisato come proprio la scelta di procrastinare la presentazione del progetto di legge di riforma abbia risposto all’esigenza di varare un disegno davvero completo che non può prescindere dall’autonomia finanziaria; autonomia – ha precisato – che avrà un riferimento certo e fisso nell’Iva maturata nell’ambito delle operazioni portuali. Matteoli ha quindi individuato in una nuova e più estesa identificazione del ruolo delle Autorità portuali (nonché della loro governance), in un nuovo rapporto fra porto e territorio, nonché in una stabilizzazione del lavoro portuale i pilastri del nuovo assetto normativo e operativo del settore.

Per altro Matteoli, facendo anche riferimento al tema della interazione fra impianti portuali e territorio e ai cosiddetti porti corridoio (rispetto ai quali si esclude decisamente qualsiasi ipotesi di super-commissari), ha preannunciato la istituzione di una Cabina di regia (che sarà presieduta dal ministro) all’interno della quale ogni sistema portuale potrà verificare in tempo reale le sue priorità nel rapporto con Ferrovie, Anas, Enti locali.

In questa ottica il Ministro ha riconosciuto ad Assoporti un ruolo prioritario nel “fare sistema” non in modo teorico e programmatico, ma pragmatico e immediatamente operativo, incassando l’immediata disponibilità del presidente Francesco Nerli che questa cabina di regia aveva suggerito.

Nerli che ha analizzato a fondo le prospettive e i profondi cambiamenti in atto nella struttura dei traffici, ha ribadito la necessità di intervenire in questo settore con reali politiche di sistema che consentano di agganciare il paese alle grandi direttrici europee. Nerli ha richiesto da subito non meno di 250-300 milioni per manutenzioni, miglioramenti e adeguamenti strutturali. Ciò per poi puntare con decisione su un’autonomia finanziaria che faccia delle Autorità portuali il fulcro anche per la nascita di piattaforme multi portuali e logistiche.

Sulle richieste del cluster marittimo-portuale, il Ministro Matteoli ha annunciato che nel primo decreto disponibile verranno inserite norme ad hoc per un possibile utilizzo, a copertura triennale, di una quota del fondo infrastrutture. Ciò per assicurare copertura anche alla fiscalizzazione di 5 punti degli oneri sociali per le imprese che si impegnano a non licenziare, per stabilizzare gli sgravi contributivi sul cabotaggio e riordinare tasse e diritti marittimi.

Il presidente della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, ha anticipato, nel corso del dibattito moderato da Oscar Giannino, alcuni contenuti del disegno di legge di riforma, fra cui un rafforzamento nei poteri del presidente (manager), un conseguente ridimensionamento nei poteri del Comitato portuale, l’approdo della legge obiettivo in porto anche con la norma che bypassa le sospensive del Tar, una norma specifica sui dragaggi e l’accelerazione dei piani regolatori portuali che dovranno essere approvati entro un anno.

Per quanto riguarda l’autonomia finanziaria Grillo ha ipotizzato l’attivazione di un Fondo alimentato dal gettito Iva e di un secondo Fondo, costituito con una quota parte degli investimenti in ferrovie e strade.

Da Assoporti

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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