Come ha spiegato lo stesso ministro Enrico Giovannini “Il cambio di nome corrisponde ad una visione di sviluppo che ci allinea alle attuali politiche europee e ai principi del Next Generation Eu. L’obiettivo è promuovere una forte ripresa economica del Paese che sia sostenibile anche sul piano sociale e ambientale, come indicato dal Presidente Draghi, che ringrazio per aver sostenuto la proposta di modifica del nome del ministero. Investimenti rapidi e consistenti, come quelli che stiamo programmando, in particolare con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, devono produrre un rilevante effetto sul piano della competitività del sistema economico e di stimolo occupazionale nell’attuale congiuntura economica e in prospettiva. Il rafforzamento e l’ammodernamento delle reti infrastrutturali e del settore della logistica, l’investimento in infrastrutture sociali e nelle diverse aree del sistema dei trasporti devono accompagnare e accelerare le trasformazioni in atto nel mondo delle imprese e dei consumatori nella direzione della sostenibilità”
“Assurda e incrongruente con quelli che sono gli obiettivi annunciati dal Governo Draghi” è stato il commento di Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto-Confcommercio.
“Escludere dal nome del Ministero il termine ‘Trasporti’ o ‘Logistica’ è una scelta che riteniamo grave, e denota un orientamento che non tiene conto della situazione reale. Se attuata e non chiarita, mette a rischio l’economia del nostro Paese, che è di trasformazione oltre che di produzione – prosegue Uggè – Tutto questo avviene in un momento in cui si sta cercando faticosamente di riprendere il cammino verso la ripresa”.