giovedì, 10 Luglio 2025
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Fedespedi: servono 4.000 nuovi addetti per sostenere l’export italiano

Il boom dell’export italiano spinge l’occupazione nella logistica: oltre 4.000 profili ricercati. I dati e il Manifesto Fedespedi presentati a Milano

La crescita del commercio estero italiano sta avendo un impatto diretto sull’occupazione nel settore delle spedizioni, che negli ultimi anni ha mostrato una notevole dinamicità. Dal 2015 a oggi, il numero di addetti è aumentato del 16,8%, raggiungendo quota 60.000 lavoratori. Tuttavia, nonostante questo sviluppo occupazionale, secondo le principali fonti di ricerca lavoro, il settore registra ancora una carenza di personale qualificato: si stimano oltre 4.000 posizioni aperte per profili specializzati nella logistica internazionale.

Il boom dell’export italiano spinge l’occupazione nella logistica

Secondo le analisi del Centro Studi di Fedespedi – la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali – il commercio estero sta assumendo un ruolo sempre più strategico per l’economia italiana. Con una quota del 2,8% sull’export globale, l’Italia è oggi il settimo Paese esportatore al mondo. Il peso complessivo di export e import sul PIL nazionale è cresciuto in modo significativo, passando dal 45,8% del 2014 al 65,2% nel 2024, con una media di crescita annua del 4,6%. In dieci anni, il valore dell’export italiano è salito da 382,9 a 623,5 miliardi di euro.

Questa crescente apertura verso i mercati esteri sta determinando una domanda sempre più alta di professionisti nella logistica e nelle spedizioni, settori centrali per la competitività dell’intero sistema economico italiano.

Il Manifesto degli spedizionieri internazionali di Fedespedi

Il tema del lavoro è stato protagonista del dibattito dell’Assemblea Pubblica 2025 di Fedespedi a Milano dal titolo “Persone al centro. Lavoro, innovazione e cambiamento organizzativo”. Per l’occasione è stato presentato il Manifesto degli spedizionieri internazionali, frutto di un lavoro a cui hanno partecipato le aziende della Federazione coinvolte nelle commissioni di lavori dell’HR Development e Labour Relations Advisory Body, con il supporto di Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano e di Rossella Riccò, responsabile area studi e ricerche di ODM Consulting.

“Siamo in un momento storico in cui il commercio internazionale, che gioca un ruolo così centrale per l’economia mondiale, è soggetto a forti stress e oscillazioni continue a causa delle tensioni a livello globale – ha dichiarato Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi. Un esempio su tutti è il recente andamento dell’import statunitense che nel primo trimestre del 2025 è cresciuto del 26% e nel mese di aprile ha registrato invece una riduzione del 20,4%. In questo scenario sempre più complesso e difficilmente prevedibile – prosegue Pitto – una delle sfide maggiori a cui è chiamato il settore delle spedizioni e della logistica è quella di saper attrarre talenti e valorizzare nuove competenze. Come Federazione crediamo molto nella valorizzazione dei dipendenti, perché siamo consapevoli che le persone fanno la differenza nel fornire un servizio artigianale e su misura per clienti, e quindi a rendere le aziende più resilienti e competitive”.

“Il Manifesto per l’attrattività del settore che abbiamo presentato in Assemblea Pubblica – ha dichiarato Guglielmo Davide Tassone – Vicepresidente Fedespedi con delega allo Sviluppo delle Risorse Umane – nasce con l’obiettivo di mettere a fuoco l’identità delle imprese del nostro settore, evidenziando in particolare i valori che riteniamo fondamentali. Persone al centro, benessere, internazionalità, innovazione e sviluppo sono le parole chiave che riteniamo debbano orientare il nostro lavoro e che caratterizzano la storicità del tessuto imprenditoriale del settore (oltre il 30% delle aziende associate a Fedespedi ha oltre 40 anni di attività .”

Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi

La logistica italiana secondo Fedespedi

Durante l’assemblea è emersa una fotografia occupazionale del settore di spedizioni e logistica a livello nazionale. I 60.000 lavoratori del settore delle spedizioni si concentrano principalmente al nord e, in particolare, il 51% degli occupati si trova nelle regioni del Nord-Ovest – Liguria, Piemonte, Valle D’Aosta e Lombardia. Il 60% dei dipendenti ha un’età compresa tra i 40 e 59 anni e, in generale, si registra un’alta stabilità occupazionale: il 97% dei lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato.

Il settore si distingue anche per la parità di genere con una presenza del 43,7% di dipendenti donne, in linea con il dato nazionale di occupazione femminile e nettamente superiore alla media dell’ambito Logistica e Trasporti in generale. Un dato significativo che caratterizza il settore è l’elevata occupabilità dei diplomati ITS (Istituti Tecnici Superiori): l’87% trova un impiego entro un anno dal diploma, dato che sale al 93.8% per gli ITS logistici.

I profili più ricercati

Nello specifico, le figure professionali più richieste sul mercato del lavoro sono:

  • Operations Officer Export/Import Mare-Aereo: si occupano della gestione completa delle spedizioni, dall’emissione di documenti (B/L, AWB) al contatto con clienti, compagnie e dogane.
  • Area Sales: responsabili dello sviluppo del portafoglio clienti, delle offerte di spedizione, dei preventivi internazionali e della gestione dei contratti.

Le competenze più ricercate sono quelle linguistiche – inglese fluente e una seconda lingua come lo spagnolo, il tedesco, il francese o il cinese per mercati specifici -, digitali, tecnico-normative, oltre che soft skills come il problem solving, la capacità organizzativa, la gestione dello stress, l’orientamento al cliente, e la capacità di lavorare in team.

 

Redazione
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