venerdì, 19 Aprile 2024
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L’autotrasporto si ferma (ma solo una parte)

Il fermo nazionale dell'autotrasporto proclamato da TrasportoUnito tra il 28 maggio ed il 1° giugno 2012 e ribadito nonostante l'invito a rinviarlo giunto nei giorni scorsi dall'Autorità sugli Scioperi, genera discussioni e polemiche.

TrasportoUnito ribadisce la volontà di attuazione dal 28 maggio al 1° giugno, sostenuto in Sicilia anche da Forza d'Urto.

Fita Cna invita, attraverso un comunicato, gli autotrasportatori a non aderire al fermo, denunciando “Pericolose fughe in avanti che unite alla disperazione del difficile momento economico rischiano di far assumere posizioni e responsabilità sbagliate oltre che pericolose a chi, come i nostri imprenditori, vorrebbe semplicemente portare avanti legittime rivendicazioni”.

Confindustria, Confetra, Anita e Fedit chiedono, con una lettera inviata ai ministri Cancellieri e Passera, di prendere provvedimenti per consentire la normale circolazione dei veicoli commerciali durante i cinque giorni di fermo proclamati da Trasporto unito da lunedi' 28 maggio.

“Il fermo deve estrinsecarsi – si legge nella lettera – nella mera astensione dal lavoro da parte di chi vi aderisce. La sua proclamazione non può dare diritto alla realizzazione di manifestazioni con utilizzo di veicoli commerciali, incolonnamenti, intralci alla circolazione, intasamenti delle aree di sosta o di rifornimento”.

La Cna-Fita conclude restando ben ferma sulla propria posizione: “vi sarebbero tutte le ragioni per un fermo, ma è altrettanto consapevole che oggi sapervi rinunciare ancora una volta in questo momento di eccezionale emergenza, non potrà che dare maggiore forza a ciò che, senza precise risposte da parte dell'esecutivo, non potrà che essere domani una grande manifestazione di dissenso.

Le proposte ci sono (accisa mobile, sterilizzazione dell'iva sulle accise e controlli) e sono molto chiare oltre che attuabili”.

Da Logisticamente

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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