«Nove italiani su dieci dichiarano inaccettabile violare le regole della strada ma, al tempo stesso, sette su dieci affermano di commettere infrazioni quando sono al volante. Questo comportamento incoerente è la principale causa della più grande tragedia nazionale, gli incidenti stradali. Un dramma che ogni anno causa oltre 4mila e 200 morti e un milione di feriti. Se si vuole che questi lutti e costi sociali diminuiscano è fondamentale che in Italia nasca una nuova cultura delle regole».
Citando i dati dell’indagine realizzata in collaborazione con Ispo, Sandro Salvati, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, nata per volontà delle compagnie di assicurazione per tutelare la vita e ridurre il numero di incidenti stradali, ha presentato la nuova campagna di comunicazione che partirà in questi giorni.
Nel 2009 è stato affrontato il tema della velocità e dell’alcol e nel 2010 quello della guida distratta.
Nel 2011 la Fondazione ANIA ha deciso di combattere i comportamenti scorretti che gli italiani assumono quando sono al volante, lanciando un messaggio chiaro e inequivocabile: «Quando siamo alla guida – ha dichiarato il Presidente Salvati – ci sono delle regole che vanno rispettate. Sempre. Se ciò non avviene rischiamo di ucciderci o di uccidere».
Dall’indagine Ispo è emerso che il 91% degli italiani condanna la violazione delle principali regole di convivenza civile, comprese quelle stradali. Nonostante ciò, il 58% ritiene che quando si è al volante non viene rispettato il codice della strada. La violazione delle norme è di fatto molto diffusa, oltre il 70% degli automobilisti dichiara di infrangere le regole, pur essendo consapevole (lo ha dichiarato oltre l’80% degli intervistati) dei rischi e delle conseguenze sociali ed economiche degli incidenti stradali. Le infrazioni considerate più gravi sono quelle che possono recare danno agli altri, in particolare guidare in stato psico-fisico alterato (76%), passare con il semaforo rosso (60%) e superare i limiti di velocità (52%).
Tutto questo è molto grave perché le ricerche dicono che gli incidenti stradali sono causati nell’80% dei casi da errati comportamenti umani. Da questo fatto nasce la nuova campagna di comunicazione della Fondazione ANIA sviluppata su due tematiche che verranno diffuse su web, stampa, radio e televisione. L’idea forte è mettere gli utenti della strada di fronte ai rischi a cui vanno incontro attraverso un parallelo tra il codice stradale e le regole che ciascuno deve seguire sulla strada.
Sia il messaggio su stampa sia il messaggio televisivo sono molto forti.
«Sulle strade del nostro Paese – conclude il Presidente Sandro Salvati – nel 2009 si sono registrati un morto e 70 feriti ogni due ore. Oltre un milione di feriti in un anno, tra i quali 20mila invalidi gravi che vedono, in un attimo, la propria vita sconvolta. Tutto questo deve farci riflettere. Condotte di guida scorrette e sconsiderate non cambiano solo la vita di chi le mette in pratica, ma provocano danni gravi ad altri e, spesso, sono la causa di alcuni tra i più gravi delitti stradali. Il legislatore dovrebbe prendere atto che, sulla base del sondaggio Ispo, l’84% degli italiani, e in misura forte i giovani, si è dichiarato favorevole all’introduzione del “reato stradale” e, quindi, dovrebbe agire di conseguenza».