Si è appena concluso il salone Ecomondo di Rimini e possiamo già fare alcune considerazioni. Anzitutto riguardo all’affluenza dei visitatori, che ha registrato – secondo i dati ufficiali – un aumento di presenze rispetto alla precedente edizione. Un dato confortante di questi tempi, che può essere interpretato come un segnale positivo dell’economia in generale, anche se è limitato ad un settore specifico. Il settore dell’ecologia, in generale, ha mostrato una sua effervescenza in diverse realtà italiane che si distinguono anche a livello internazionale.
In questo contesto anche i veicoli industriali hanno calcato il palcoscenico della rassegna rivierasca, esposti in stand molto essenziali, improntati più sul business che sullo show. Benché non tutti i costruttori fossero presenti direttamente, l’impressione è che Ecomondo rappresenti una vetrina alla quale sarà sempre più difficile rinunciare. Questo perché in un momento in cui le attività di distribuzione e di trasporto risentono della congiuntura, le applicazioni di trasporto collegate al pubblico costituiscono un potenziale ancora vitale. Non illudiamoci però di avere trovato un nuovo El Dorado, soprattutto per via delle limitazioni economiche a cui devono sottostare comuni ed enti locali. Posso però testimoniare l’alto livello d’interesse dei vari rappresentanti delle municipalizzate, stimolati anche dalla crescente necessità di rispettare le normative antinquinamento promosse a livello europeo.
A differenza di quanto avviene in un salone tradizionale, i costruttori di veicoli industriali presenti, hanno privilegiato l’esposizione di mezzi più idonei a utilizzi, quali ad esempio la raccolta rifiuti, piuttosto che il classico trattore maxi potenza full optional.
Tutto ciò stimola una riflessione: vista la quantità e qualità dei visitatori, visto l’impegno e professionalità delle case presenti, vista l’elevata rappresentanza di case legate al movimento terra, vista la posizione baricentrica di Rimini e la facilità dei collegamenti (ad esempio in treno) ed infine considerando che il salone si tiene a Novembre, un momento propizio per pianificare gli acquisti dell’anno successivo, non c’è il rischio che Ecomondo diventi a breve l’unico vero punto di riferimento del mondo del truck?
Ovviamente la domanda dovrebbe fare riflettere i promoter delle manifestazioni pseudo concorrenti, anche se, immagino che lo stiano già facendo. Forse però la riflessione dovrebbe essere fatta ancora più a monte, ovvero, a parte il salone di Hannover, c’è ancora spazio per un salone solo per veicoli industriali stile fiera campionaria nella vecchia Europa?
Teniamo conto che, ad esempio in Italia, il mercato si è ridotto a un terzo con effetti devastanti per le case, le loro reti di vendita, carrozzieri e ovviamente per i trasportatori. Questi ultimi tra l’altro sono super informati sulle offerte di tutte le case costruttrici sia in termini di prodotto che di prezzi e non aspettano un salone per raccogliere informazioni, già accessibili sulle diverse piattaforme online sviluppate singolarmente dalle aziende.
Inoltre anche i costruttori prediligono sempre di più degli eventi in-house, offrendo agli invitati prove dinamiche, presentazioni dedicate e soprattutto nessuna distrazione esterna.
Vorrei precisare che non sto promuovendo Ecomondo a discapito di altre manifestazioni, ci mancherebbe. Però la scelta degli organizzatori del polo fieristico di Rimini, di anticipare di un giorno l’edizione 2015, cancellando la giornata di sabato, è sintomatica di come la riuscita di un evento non si misuri più con il numero di visitatori, ma con la loro qualità. In quest’ottica l’evento TruckEmotion, che si tiene sul circuito di Monza, ha una formula che si rivela esattamente complementare, con un denso programma che si sviluppa nel fine settimana, offrendo come plus la possibilità di effettuare delle prove dinamiche di veicoli. Il continuo interesse nei confronti dell’evento brianzolo dimostra d’altro canto come ci sia spazio per un evento più per autisti che per titolari di flotta. Il ritorno dalla partecipazione a questa manifestazione è più di immagine che di business; benché l’organizzatore sia un forte catalizzatore dei personaggi più importanti del settore, attraverso un fitto programma di presentazioni e tavole rotonde. A questo punto non resta che aspettare di vedere come risponderanno i promoter degli altri eventi in programma l’anno prossimo, in termini di contenuti e format. Il tutto nell’interesse di quanto ci sta più a cuore, ovvero il mondo dell’autotrasporto.