giovedì, 28 Marzo 2024
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Assologistica: l’industria portuale è in crisi

L’industria portuale è in crisi: va sospeso il Dpr che aumenta del 50% le tasse portuali e di ancoraggio. È la richiesta di Assologistica, a fronte di un primo semestre 2009 in cui l’industria portuale italiana «ha subito flessioni sia dei volumi che del fatturato ed una situazione finanziaria influenzata dalle pressanti richieste dei clienti di riduzioni tariffarie e forti dilazioni nei pagamenti». La movimentazione delle rinfuse solide si è ridotta mediamente del 50%, i traffici ro-ro registrano una flessione del 26% con punte ancora maggiori in alcuni porti, le merci varie registrano una flessione media del 20% ma con picchi superiori al 50%. Il traffico contenitori nei principali porti di destinazione finale è diminuito tra il 15 ed il 27%, mentre quelli di trasbordo mostrano una maggiore tenuta con l’eccezione di Gioia Tauro che perde circa il 9%. Perfino il settore crocieristico prevede a fine 2009 un meno 2%.

Tutta la catena logistica, dai trasporti ai magazzini, denuncia Assologistica, «risente degli effetti della caduta dell’attività portuale, che è analoga, se non peggiore, nei porti europei comunitari. E le previsioni per il secondo semestre potrebbero essere ancora più pesanti per tutti. Questi dati hanno fatto decidere il 9 luglio scorso alla Commissione europea di predisporre in ottobre prossimo misure a breve termine per aiutare il settore ad emergere dalla crisi con i minor danni possibili. Ciò rende ancor più evidente l’incoerenza dell’aumento di quasi il 50% delle tasse portuali e di ancoraggio.

L’associazione paventa «drammatiche conseguenze sui traffici e sull’occupazione in particolare nei porti di trasbordo che operano nel Sud Italia» e chiede che il ministro dei Trasporti convochi al più presto tutte le parti interessate per valutare le proposte da avanzare in sede comunitaria a sostegno dell’industria portuale italiana.

Da Shippingonline

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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