venerdì, 19 Aprile 2024
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Venice calling for green

L’Autorità Portuale di Venezia e Confindustria Venezia si sono fatte promotrici del workshop “GNL e nuove opportunità per il trasporto su strada”.
L’iniziativa è promossa nell’ambito del progetto europeo POSEIDON MED co-finanziato dal Programma TEN-T, che ha l’obiettivo di realizzare un Masterplan per lo sviluppo di infrastrutture per GNL (Gas naturale liquefatto) e altre soluzioni a basso impatto ambientale.

Le Direttive Europee sui carburanti impongo entro il 2020 un’estrema riduzione del livello di zolfo e degli altri inquinanti. Inoltre si stima che, entro il 2030, tra il 10 e il 20 per cento dei consumi sarà a GNL per effetto dei vantaggi in termini fiscali, della normativa favorevole allo sviluppo di prodotti a minore impatto ambientale, della disponibilità del prodotto e dei mezzi.

USA e Far East sono attualmente leader per quanto riguarda l’uso del GNL nei trasporti grazie a condizioni economiche e normative che assicurano la competitività del gas naturale liquefatto rispetto ai carburanti tradizionali. In Europa ci sono circa 50 stazioni di servizio e parecchi terminal per lo scarico di navi metaniere ed impianti di stoccaggio, soprattutto nel Nord Europa dove opera la flotta GNL più numerosa al mondo. In Italia, si stanno muovendo i primi passi.

Con questo obiettivo l’Autorità Portuale di Venezia sta predisponendo un piano per la disponibilità di rifornimenti di GNL per lo stoccaggio e per l’autotrasporto merci. In particolare, nell’ambito dei progetti europei GAINN (Gas Innovation Network), è previsto anche lo sviluppo di un terminale logistico nell’area portuale di Venezia con stazione di rifornimento per mezzi nautici e terrestri, oltre ad alcuni progetti di riconversione della motorizzazione di alcune imbarcazioni, come un rimorchiatore, al fine di utilizzare questo combustibile ecologico.

Tra i vantaggi del GNL, oltre ai costi ridotti, la maggiore autonomia di percorrenza ed il minor impatto ambientale. Questo carburante – rispetto al gasolio – abbatte del 20 per cento le emissioni di anidride carbonica e del 70-80% gli ossidi azoto, mentre sono completamente assenti le emissioni in atmosfera di biossido di zolfo e di polveri sottili (es. PM10), aspetto particolarmente importante per Venezia.

I combustibili in grado di soddisfare gli obiettivi 20-20-20 (cioè la riduzione del 20% di emissioni di CO2) come il GNL, possono fungere da volano anche per i traffici marittimi e le attività logistiche in maniera efficace, duratura e rispettosa dell’ambiente.

Claudia Marcolin, Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Venezia:
E’ cruciale per il Porto di Venezia essere uno degli attori principali all’interno di un piano strategico internazionale che sta rivoluzionando il settore energetico e che trova nei porti la sua base naturale. Significa risalire nei traffici cosiddetti petroliferi e avere infrastrutture in grado di accogliere il GNL e altre fonti energetiche alternative oggi spendibili sul mercato e non più mere sperimentazioni. Le iniziative presentate nel corso dell’incontro odierno hanno l’obiettivo inoltre di aumentare efficienza e sostenibilità delle flotte e allo stesso tempo sono in grado di dare concretezza agli obiettivi delle più recenti e stringenti normative europee in materia di riduzione dell’impatto ambientale. Il Masterplan completo anche degli apporti degli altri scali dell’Alto Adriatico e degli altri partner coinvolti nel progetto sarà presentato a novembre 2015 dove potremo capire qual è il reale bacino d’utenza”.

Matteo Zoppas, Presidente di Confindustria Venezia:
L’evento di oggi, mette assieme due delle vocazioni strategiche della nostra area: la logistica ed il nuovo manifatturiero. Sono le direttrici che dovranno guidare le politiche di sviluppo di Porto Marghera sulle quali possiamo già vantare competenze di eccellenza. Diversi sono i progetti e le iniziative già operative a Venezia e nel suo entroterra che s’ispirano ad attività sostenibili e a bassa impronta ambientale: il Porto di Venezia ha conquistato, per l’ennesimo anno, la palma di Porto più green del Mediterraneo ed è alfiere del progetto di riduzione delle emissioni in Adriatico che l’Europa ha fissato come traguardo al 2025; a Marghera è nato il progetto Hydrogen Park con tutte le ricadute in termini di impiego dell’idrogeno anche per la mobilità nautica; e ancora la bioraffineria di Eni e di Ceral Docks e la centrale a biomasse di Grandi Molini. Una indagine conoscitiva sulle attività economiche presenti nell’area industriale di Porto Marghera 2013 ha messo in evidenza il peso crescente della “green economy” nell’area industriale: 86 aziende (circa il 10% del totale) che danno lavoro a 2369 persone. In questi numeri sta il futuro di Marghera ed il riscatto dal suo passato. L’industria può ancora dire la sua in questo territorio e in una strategia di area vasta – propria della Città Metropolitana – essere di nuovo traino allo sviluppo”.

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