mercoledì, 24 Aprile 2024
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Torna a crescere il mercato dei veicoli industriali

Secondo i dati pubblicati da UNRAE, a febbraio il mercato dei veicoli commerciali chiude in positivo: +3,1%. Per Starace, però, la guerra russo-ucraina potrebbe mettere in difficoltà la produzione

Il Centro Studi e Statistiche UNRAE ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di febbraio 2022 verso febbraio 2021. A febbraio il mercato dei veicoli industriali chiude in positivo con una leggera crescita rispetto allo stesso mese 2021, 2.210 unità immatricolate contro 2.143, pari a +3,1%.

Il rialzo delle vendite è trainato dalla fascia di veicoli da 3,51 a 6 t, che cresce di oltre 100 veicoli rispetto allo scorso anno. Rimangono sostanzialmente invariate le immatricolazioni di mezzi pesanti di massa superiore a 16 t, ferme a quota 1.830 e leggermente in calo rispetto alle 2.000 unità di gennaio 2022.

“Accogliamo positivamente il lieve incremento del 3,1% di febbraio 2022, malgrado lo stallo delle vendite di veicoli pesanti rifletta le difficoltà ormai consolidate delle Case produttrici in materia di supply chain e carenza della componentistica”, commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE. “In questo periodo l’incertezza è ulteriormente aggravata dalla situazione geopolitica internazionale – aggiunge Starace – che temiamo possa ripercuotersi notevolmente anche sulla produzione di veicoli industriali”.

La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe mettere in difficoltà i Costruttori

Entrambe le nazioni in conflitto forniscono svariata componentistica al settore automobilistico e il Presidente ha espresso preoccupazione per le conseguenze inevitabili sulla capacità produttiva delle Aziende costruttrici, ancora non visibili dai dati di febbraio 2022. “La grave crisi corrente, che auspichiamo possa risolversi nel miglior e più breve tempo possibile, avrà effetti anche sulle imprese operanti nel settore del trasporto – sottolinea il Presidente – in quanto l’Ucraina conta numerosi siti produttivi di filiera e poiché il prezzo dei carburanti aggraverà ulteriormente i bilanci delle imprese di autotrasporto, già fortemente colpite dall’incremento vertiginoso dei costi di gestione”.

“A questo proposito, esprimo perplessità – conclude Starace – riguardo alla decisione di destinare parte dello stanziamento di 80 milioni di euro a sostegno dell’autotrasporto, contenuto nel Decreto-Legge Energia, ad un solo tipo di combustibile di origine fossile, il quale rappresenta una percentuale trascurabile del parco circolante nazionale.”

Redazione
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