venerdì, 29 Marzo 2024
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SmartCity, SmartMobility

Una mobilità intelligente, pilastro fondamentale delle smart city del futuro, si può conquistare in 5 mosse:

1. Strade tecnologiche che sappiano comunicare dati sui flussi di traffico, interagire con i veicoli in uno scambio reciproco di informazioni, chiamare in caso di emergenza, sanzionare le violazione al codice della strada, informare gli utenti/automobilisti delle condizioni della viabilità.

2. Un trasporto pubblico locale facile e affidabile con informazioni alle fermate o nelle stazioni, biglietti acquistabili con lo smart phone e performance di servizio monitorate.

3. Sicurezza stradale più elevata con semafori intelligenti, tutor, monitoraggio del trasporto di merci pericolose e aree sicure dove far sostare i camion.

4. Una piattaforma logistica nazionale unica e interconnessa con i maggiori nodi di scambio e con le flotte di automezzi.

5. Maggiore sviluppo delle “connected car”, auto intelligenti in grado di diventare sensori in movimento. Il tutto accompagnato dalla revisione dell’architettura nazionale ITS (Sistemi di Trasporto Intelligenti), più ricerca e sviluppo per il settore e la creazione di un database sui benefici portati ai cittadini e alla pubblica amministrazione dall’introduzione delle nuove tecnologie.

Sono queste la proposte concrete per rendere il sistema dei trasporti e della logistica un reale volano di sviluppo e competitività presentate da TTS Italia nell’ambito del convegno “ITS e smart mobility: è l’ora delle scelte” che si è svolto ieri presso la Camera dei Deputati. Il documento è stato consegnato al Governo.

“L’Italia, che comunque può vantare punte di eccellenza nelle tecnologie legate ai trasporti, – ha dichiarato Rossella Panero, Presidente di TTS Italia – ha messo in campo alcune azioni, ma molta strada resta da fare. L’Europa chiedeva entro l’agosto dello scorso anno un Piano nazionale per gli ITS, un piano che a oggi non è stato ancora inviato. Non è più il tempo di aspettare, occorre fare delle scelte per rilanciare la mobilità intelligente in grado di dare una spinta all’economia sia in termini di sistema Paese che ridando ossigeno a molte imprese del settore”. Il cambio di marcia nel settore delle tecnologie legate ai trasporti è stato imposto dall’Europa e in ambito nazionale sono state gettate le basi per il rilancio. L’Italia ha infatti recepito la Direttiva Europea 2010/40/Ue “Sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto” nell’articolo 8 del Decreto Sviluppo Bis. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato un decreto attuativo (Decreto 1° febbraio 2013 “Diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) in Italia”) per dare concretezza alle azioni. Qualche passo è stato compiuto, ma molto resta ancora da fare per trasformare effettivamente gli spostamenti di merci e persone in “smart mobility”. L’applicazione del Piano quinquennale ITS potrebbe portare all’aumento di capacità superiore al 10% delle infrastrutture esistenti, al raddoppio in 5 anni del fatturato del settore ITS in Italia (stimato in 500 milioni di euro da TTS Italia nel 2012), a un significativo aumento occupazionale di alta specializzazione e a un miglioramento generale delle condizioni di vita dei cittadini grazie alla riduzione delle emissioni inquinanti, efficienza del sistema dei trasporti e maggiore sicurezza. Le azioni che rivoluzionerebbero il modo di muoversi degli italiani e la logistica del nostro Paese richiederebbero investimenti molto ridotti rispetto a quelli per la costruzione di nuove infrastrutture con un tasso di ritorno molto più rapido. Tra le possibilità di finanziamento, TTS Italia ha individuato la grande opportunità dei nuovi POR 2014-2020 cofinanziati dall’Europa che potrebbero ridare slancio ai Piani regionali ITS. Inoltre, sarebbe auspicabile la costituzione di un fondo nazionale ITS gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, meccanismi ad hoc di incentivazione per le pubbliche amministrazioni virtuose e l’attuazione di forme di partenariato pubblico-privato.

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