sabato, 7 Dicembre 2024
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Progetto ANITA: i risultati, un anno dopo

MAN Truck & Bus, Deutsche Bahn, Fresenius University of Applied Sciences e Götting KG hanno presentato i risultati dopo un anno di test del progetto ANITA sulla guida autonoma

Il progetto ANITA nasce con l’obiettivo di utilizzare autocarri autonomi per il trasferimento dei container dalla strada alla ferrovia, rendendo i processi più efficienti, facili da pianificare e flessibili e incentivando il trasporto intermodale. Lanciato il primo luglio 2020, il progetto è finanziato con 5,5 milioni di euro dal programma “New Vehicle and System Technologies” del Ministero federale tedesco dell’Economia e della Protezione del Clima e la durata prevista è di 39 mesi.

Oggi, a quasi un anno dal suo lancio, i partner del progetto, MAN Truck & Bus, Deutsche Bahn, Fresenius University of Applied Sciences e Götting KG, hanno presentato i risultati ottenuti finora e hanno annunciato gli sviluppi futuri.

I progressi di MAN

MAN, ad esempio, ha annunciato che nei prossimi mesi migliorerà i ‘sensi elettronici’ del veicolo autonomo nelle attività operative reali, così che possa meglio percepire l’ambiente circostante per reagire e operare come un vero autista.

“La tecnologia base di automazione per ANITA è pronta. Per la definitiva messa a punto, stiamo ora avviando un confronto pratico diretto per sviluppare ulteriormente il sistema in termini di affidabilità operativa e di valore aggiunto per il futuro utente – ha affermato Frederik Zohm, Member of Research and Development di MAN Truck & Bus -. Contiamo di poter offrire camion autonomi per i collegamenti nei terminal come tecnologia di serie dalla fine del decennio. Partner come Deutsche Bahn, Götting KG e la Hochschule Fresenius University of Applied Sciences sono essenziali per raggiungere questo obiettivo”.

Inoltre, durante i prossimi test drive, MAN analizzerà il comportamento del veicolo e i risultati verranno poi implementati passo dopo passo con gli aggiornamenti del software che permette al camion di dialogare con ciò che lo circonda. Il sistema autonomo deve essere in grado di coprire tutte le decisioni che un autista prende sulla base delle sue impressioni sensoriali, in pratica questo significa sostituire le percezioni e le azioni umane.

L’importanza di una rete interconnessa

come detto, il progetto ANITA si propone di incentivare il trasporto intermodale, attraverso il quale far dialogare mezzi diversi e diverse infrastrutture. Per garantire questo risultato gli scienziati della Fresenius University of Applied Sciences hanno analizzato i processi, le procedure e i comportamenti esistenti di persone e macchine in loco nella prima fase del progetto e li hanno trasferiti in un insieme digitale di regole. Il Contract Specification Language (CSL) di Deon Digital funge da linguaggio comune per una comunicazione chiara e completa di tutti i sistemi coinvolti. Il risultato è un sistema completo di pianificazione della mission che collega sia il veicolo sia i sistemi informatici di DBIS Depot e DUSS Terminal. “Siamo lieti di constatare come il nostro lavoro preliminare possa essere utilizzato con successo nell’interazione con il camion nel progetto ANITA” sottolinea Christian T. Haas della Fresenius University of Applied Sciences.

Come ha spiegato Sigrid Nikutta, Member of Management Board di Deutsche Bahn AG e Responsabile del trasporto merci e CEO di DB Cargo AG “Ferrovia e strada combinate, questa è la soluzione ecologica per la logistica del futuro: stiamo lavorando insieme per far crescere i trasporti intermodali. La digitalizzazione e l’automazione ci aiutano a rendere semplici e veloci le interfacce con il treno merci e i processi nei terminal”.

Valeria Di Rosa
Valeria Di Rosa
Coordinatrice editoriale di Trasportare Oggi in Europa. [email protected]
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