giovedì, 25 Aprile 2024
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PNRR, Conftrasporto: “La transizione energetica deve passare per il sostegno alle imprese”

Paolo Uggè evidenzia, in particolare, come il PNRR, quindi l’Europa, riconosca una debolezza cronica del Paese sull’accessibilità e sulle connessioni, tanto da mettere in campo significativi investimenti pubblici per rendere l’Italia più competitiva.
Manca, però, secondo la Confederazione, un piano di sviluppo che coinvolga le imprese. Gli interventi previsti, infatti, non riguardano tutte le modalità di trasporto che, grazie alle evoluzioni tecnologiche, sono invece in grado di contribuire alla sostenibilità del settore.
Poco convincenti, per Conftrasporto, le risorse destinate all’intermodalità. Se la digitalizzazione della logistica è prioritaria per lo sviluppo del settore, non è condivisibile lo stanziamento di 250 milioni di euro per la Piattaforma Logistica Nazionale (PLN), che non ha prodotto risultati tangibili nonostante gli ingenti contributi statali. “Digitalizzazione, dematerializzazione dei documenti, connessione dei nodi e semplificazione dei controlli doganali devono essere i pilastri su cui basare il rinnovamento, ma non possono avvenire senza un coinvolgimento delle imprese”, spiega Uggè.
Le Riforme previste, sia sul fronte della Pubblica Amministrazione (semplificazione del codice dei contratti pubblici), sia su quello settoriale (attivazione dello sportello unico doganale e dei controlli, emanazione del Regolamento sulle concessioni portuali, trasferimento della titolarità di ponti e viadotti alle strade di 1° livello), disegnano una svolta epocale, che, se realizzata, può contribuire a “Riconnettere l’Italia” traducendo il Piano in concreti miglioramenti per l’efficienza e la sostenibilità del comparto.
Rimane l’esigenza di interventi nell’immediato per sostenere l’operato di un comparto duramente colpito dalla pandemia, e di misure capaci di accompagnare la transizione energetica del settore.
Mancano, nell’ultima versione del PNRR, le previsioni di sviluppo dei combustibili ‘alternativi’, come il GNL, per abbattere le emissioni del trasporto marittimo e terrestre. Sono rimaste solo le tecnologie, come le batterie e l’idrogeno, che non sono transizione. È quindi essenziale reinserire, tra i progetti ‘green’, le infrastrutture per la decarbonizzazione del trasporto navale.
Le imprese marittime non potranno sopportare da sole gli ingentissimi costi per il rinnovamento delle flotte nei collegamenti insulari e nelle autostrade del mare, centrali per la continuità territoriale e la sostenibilità ambientale del trasporto merci.
“Per tutti questi motivi, nel processo di attuazione del Piano, sarà indispensabile il coinvolgimento delle rappresentanze d’impresa”, conclude il presidente di Conftrasporto.

Valeria Di Rosa
Valeria Di Rosa
Coordinatrice editoriale di Trasportare Oggi in Europa. [email protected]
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