Paolo Starace, da poco più di due mesi è amministratore delegato di Ford Trucks Italia, l’ottava sorella, l’Azienda più giovane nel panorama dei Costruttori europei di veicoli industriali. Una bella sfida nella quale Starace potrà mettere in pratica esperienze, idee manageriali e commerciali, puntando subito al 5% del mercato.
Lo abbiamo incontrato da Ecosistema Italia, in occasione dei festeggiamenti per il primo anno di vita come concessionaria, dell’azienda di Anagni.
Dal primo di luglio hai preso in mano questa realtà che è, in Italia, una realtà oggettivamente piuttosto giovane quindi quali sono, diciamo cosi, i proponimenti che hai fatto, per questa nuova avventura?
Ford Trucks è un nuovo entrato in un settore che i più definirebbero “saturo” con player che operano sul mercato da decenni, quindi in qualche modo non scalfibili. In realtà oggi siamo al 4% del mercato, tra pesanti e trattori. Quindi abbiamo già sfatato il primo mito, vuol dire che se si lavora bene c’è spazio per tutti. Dunque ho raccolto questa fida e, al di la delle motivazioni personali, con un’azienda che potrei definire, usando una metafora, un “diamante grezzo”, con delle potenzialità ancora inespresse importanti ed è il momento di esprimerle.
Da un punto di vista pratico, dove può arrivare, a breve termine, Ford Trucks?
Abbiamo dei progetti importanti di sviluppo a livello italiano, che possono farci crescere in modo importante. Senza dare numeri, come ho detto, da un lato ci sono potenzialità inespresse, dall’altro quello che sta facendo Ford Trucks e che intende fare nei prossimi anni, partendo sin da subito con la gamma F-line, che abbiamo appena lanciato sul mercato, anche se, di fatto, non siamo ancora partiti. Per fare un esempio pratico l’8×4 stiamo facendo i test per poterlo omologare e commercializzare. Insomma c’è da fare moltissimo e io credo che, da questo punto di vista, io possa dare un contributo importante.
Sull’elettrico voi ancora non siete presenti sul mercato
No, non lo siamo, ci stiamo lavorando. Il piano di sviluppo prevede di essere pronti nella seconda metà dell’anno prossimo; un progetto importante che sicuramente ci vedrà protagonisti in quest’area. Ma direi non solo in questa area. La bellezza o, se vogliamo la cosa importante che ho trovato in Ford Trucks, rispetto alla mia esperienza precedente è che il Costruttore che prima era molto concentrato su aree non europee, deve “imparare molto” e per farlo deve “ascoltare”. Dunque quello che ho trovato è stata una grande capacità di ascolto nel recepire le desiderate del mercato e sviluppare o modificare i prodotti in base proprio alle esigenze del mercato “nuovo”. E questo è un elemento, per me assolutamente rilevante
Ford trucks sta lavorando anche sull’idrogeno
Decisamente si, anche se in modo, diciamo cosi desueto: sull’elettrico si sta lavorando centralmente il Costruttore, sull’idrogeno ci stiamo lavorando in Italia. Di fatto Ford Trucks supporta molto questi progetti pilota e le sperimentazioni nei vari mercati cosi se da uno di questi progetti pilota esce qualcosa di interessante, il Costruttore la fa propria. Qui in Italia stiamo partendo con un progetto di collaborazione con la SNAM e con il Politecnico di Milano, per sviluppare una soluzione ibrida Diesel – idrogeno. Credo sia una soluzione importante perché permette di abbattere le emissioni di CO2 senza essere estrema. Dando quindi la possibilità di autonomie maggiori, di rifornimento. Insomma una soluzione a metà tra zero emissioni e emissioni di origine fossile.
A proposito di elettrico per quanto riguarda vetture e LCV, sembra che ci sia un po’ di ripensamento. Per i pesanti invece si va avanti?
Non so se si tratta di ripensamenti. Noi, rispetto al mondo auto, dove già hanno infrastrutture e già una piccola storia in grado di fare bilanci , siamo un po’indietro, in sostanza dobbiamo ancora capire come andrà. Noi dei veicoli industriali, di fatto non abbiamo ancora iniziato, non abbiamo un mercato con volumi consistenti, ma abbiamo una Spada di Damocle sulla testa rappresentata da questi obbiettivi che, anche se si parla di variazioni nei tempi, sono sempre quelli e ci fanno rischiare delle multe salatissime.
Purtroppo nelle decisioni industriali non si può scommettere che forse gli obiettivi potrebbero essere modificati perché non possiamo permetterci eventuali multe che sarebbero devastanti.
D’altra parte se si parla di ripensamenti perché si stanno creando situazioni allarmanti, bisogna rendersi conto che forse sono stati tarati male gli investimenti, su volumi troppo importanti, con quote di elettrico troppo alte. Per me l’errore di qualcuno è stato questo, come dicono i giocatori di poker, di voler fare “l’all-in “ su una tecnologia unica, solo l’elettrico. E comunque io credo che la soluzione sia avere a disposizione diverse tecnologie perché ogni tipo di trasporto è più o meno adatto a una tecnologia, pensare di poter assolvere a tutte le esigenze del trasporto con una sola tecnologia è irrealistico. Non può esserci un solo standard dei carburanti
Torniamo a parlare di Ford Trucks, quali sono i prossimi step?
Le priorità che mi sono dato sono principalmente due: una è quella di mettere mano alla rete. Abbiamo una rete che è cresciuta molto velocemente ed è ora di guardare non più solo alla quantità ma anche e soprattutto alla qualità perché oltre al punto di assistenza o di vendita, il cliente si aspetta anche un certo livello di servizi; non solo, quindi, sono presente, ma sono presente e ti fornisco questi servizi. Preferisco non avere nessuno piuttosto che avere una struttura non all’altezza.
Dopo la rete devo rivedere e ampliare la squadra interna perché soprattutto nell’area commerciale abbiamo bisogno di una struttura forte. In questo momento ricopro anche la posizione di direttore commerciale, ma non ho intenzione di andare avanti per molto. Non ho difficoltà a dire che se la “soluzione concessionari”, soprattutto in alcune zone, non dovesse andare, penserei a soluzioni diverse, per esempio a portare in casa la distribuzione. Piuttosto che affidarmi a concessionari plurimarche che sicuramente non fanno il lavoro che ti aspetti o come te lo aspetti, faccio da solo e faccio meglio. Insomma ho questa idea e penso di sperimentarla già dal prossimo anno.
Parliamo di mercato, senza lanciare numeri qual è il primo obbiettivo?
Il mio obbiettivo è quello del 5% di quota sui pesanti oltre le 16 ton. Ora siamo al 4% ma solo sui trattori; fino ad oggi non abbiamo avuto i carri e quando dico 5% intendo sul totale delle gamme. Credo che sarebbe un risultato importante per un’Azienda giovane come la nostra, che è partita senza una rete e che ha lottato con competitor blasonati.
Anche un lifting all’immagine aziendale?
Certo e sappiamo bene che gran parte dell’immagine passa per i concessionari che sono dei veri e propri ambasciatori sul territorio: se fanno bene, il percepito è che il dealer e bravo e quindi siamo bravi anche noi, se fanno male….insomma la rete diventa in questo momento un obbiettivo primario e urgente e come dicevo, una soluzione può essere anche quella di non avere una rete completa.
E com’è l’ambiente in Ford Trucks?
Ho trovato gente brava, motivata, con persone molto a posto e preparate; d’altra parte la maggior parte di loro proviene da altri costruttori, quindi da “scuole” valide e con esperienze. Quasi un melting pot di cui posso beneficiare. I soci sono molto disponibili ad aiutarmi, mi hanno dato una grande responsabilità ma anche carta bianca di decidere e di sperimentare senza tutti quei vincoli che ci sono in una grande multinazionale. Insomma una bella sfida motivante e anche, perché no, divertente.