sabato, 20 Aprile 2024
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GEFCO: rilanciare sviluppo Italia centrale

GEFCO, leader europeo nella logistica automotive e provider di riferimento nel settore industriale, ha partecipato al convegno dell’Associazione Vastoviva “Le Filiere Territoriali Logistiche (Porto-Autoporto-Collegamento Vasto-Gaeta): strumenti per il Lavoro e lo Sviluppo”, tenutosi lo scorso 27 aprile a Vasto, in cui si è discusso di occupazione e crescita in alcune aeree di Abruzzo e Lazio.

 “La fascia territoriale di Vasto-Gaeta – dichiara Vladimiro Galante, Automotive Site Manager di GEFCO – è un’area geografica chiave per il nostro business: da qui infatti serviamo la fabbrica di Sevel nella Val di Sangro, sia per quanto riguarda la logistica inbound che quella outbound; siamo quindi i primi a voler riportare al centro del confronto le questioni che riguardano l’occupazione e lo sviluppo di questo territorio, che ha davvero grandi potenzialità”.

L’Abruzzo meridionale, il basso Lazio e l’alto Casertano sono, infatti, alcune delle aree individuate da uno studio condotto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il dipartimento di Economia dell’Università di Napoli “Federico II”, che mostrano grandi potenzialità di sviluppo come filiere territoriali logistiche rivolte all’internazionalizzazione delle produzioni.

Ciò che è stato evidenziato durante l’incontro è la necessità che i sistemi economici locali riescano a far riemergere poli produttivi e realtà industriali in grado di favorire l’ingresso di nuovi investitori. “GEFCO condivide pienamente l’obiettivo che si è data Vasto – continua Galante – che può essere raggiunto solo con l’ampliamento del porto di Punta Penna e l’apertura dell’autoporto di San Salvo”.

Sul porto di Punta Penna, in particolare, l’Automotive Site Manager di GEFCO ha le idee chiare: “Innanzitutto sarebbe necessario predisporre un collegamento ferroviario da e per il porto che consenta una riduzione dei tempi di trasporto e una maggiore flessibilità. Questo ci permetterebbe di ottimizzare i costi con notevoli benefici anche per l’ambiente. In secondo luogo bisognerebbe aumentare il pescaggio dello scalo marittimo, al fine di rendere possibile l’ingresso e la partenza di navi più grandi, con conseguente aumento dei volumi in transito e maggior sostenibilità dell’intero sistema portuale”.

“Il rinnovamento e il miglioramento del porto di Punta Penna sarebbe davvero la conditio sine qua non per gestire flussi importanti con il Mar Nero, raggiungendo paesi come la Russia e, perché no, in prospettiva, anche i mercati asiatici” – conclude Vladimiro Galante.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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