Palazzo delle Stelline, Corso Magenta, Milano. Questa è stata la location scelta per il convegno che si è svolto ieri pomeriggio, a chiusura del terzo anno accademico di TForma, il programma di formazione professionale, rivolto al management delle aziende di trasporto e logistica e organizzato da Trasportare Oggi in collaborazione con Scania.
L’ex convento cinquecentesco – di fronte alla Chiesa di S. Maria delle Grazie dove è custodita “L’Ultima Cena” di Leonardo da Vinci -ha fatto da cornice al pannel di relatori di altissimo livello che ha disquisito sul tema “Il camion al centro del Sistema intermodale di domani”.
Moderatore Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi, ha guidato l’incontro interfacciando i relatori presenti rappresentanti le diverse modalità di trasporto, col fine di sensibilizzare l’integrazione tra le diverse modalità, dove però il camion resta il protagonista e il connettore tra i diversi sistemi.
Infatti è noto a tutti che in Europa oggi, oltre l’80% delle merci viaggia in Europa su strada, quindi attraverso i camion. Purtroppo il divario con le altre modalità non si è mai modificato negli anni, nonostante le numerose iniziative a favore di uno spostamento delle merci dalla gomma verso il ferro, il mare o l’aereo.
Ad aprire il convegno è stato Paolo Volta, Economista dei Trasporti, che nel suo intervento ha sottolineato come la logistica distributiva di domani sia influenzata dal mutamento delle abitudini di acquisto del mercato. Tecnologia, demografia e richieste del consumatore, sono gli elementi principe su cui la logistica dovrà ragionare per soddisfarne e prevenirne le esigenze.
Paolo Carri, Direttore Business Support & Development Italscania S.p.A., ci ha parlato di come si evolve il veicolo industriale e di quali siano le sfide per il futuro. Il camion – come dicevamo al centro del sistema intermodale – sempre più connesso, deve cogliere tutte le opportunità di business ma essere ancora più sostenibile dal punto di vista sia economico e che ambientale. La tecnologia, espressa al meglio nella nuova Generazione Scania, permette un guadagno di un ulteriore 5% in termini di risparmio rispetto alla generazione precedente. Con la configurazione guidata poi, il Grifone propone l’eccellenza “tailor made” sulle esigenze specifiche del cliente con un occhio sempre rivolto al “green”.
L’allearsi tra ferro e gomma, con adeguate infrastrutture, rende sempre più sostenibile ed efficiente il trasporto delle merci. E’ cio che sottolinea Giancarlo Laguzzi, Presidente Fercargo. Con il raddoppio del Canale di Suez e l’eliminazione della strozzatura del Gottardo, il nostro Paese ha grandi opportunità per il trasporto merci. Ma le infrastrutture devono adeguarsi. E velocemente. La ferrovia può dare in termini intermodali grandi contributi, dato che per definizione non può andare a destino. Le imprese di autotrasporto sono clienti stesse delle ferrovie che contribuiscono a minimizzare le emissioni, rispondendo alle industrie che hanno impegni contro la sostenibilità.
L’intermodalità contempla anche il trasporto aereo. Ugo De Carolis, Amministratore Delegato Aeroporti di Roma, ha evidenziato le opportunità di business attraverso l’interconnessione della modalità di trasporto aerea con la gomma. Sono opportunità presenti dato che l’Aeroporto di Roma è una struttura già pronta per essere intermodale, avendo investito moltissimo in qualità (sono previsti 2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni). Ciampino – specializzato in Couriers – e Fiumicino con area cargo che lavora su stive – sono pronti per crescere ancora ( con maggiore capacità di merci in arrivo), dando nuove opportunità di trasporto su gomma intensificando la collaborazione aereo-camion.
Francesco Oriolo, Consulente di marketing e comunicazione, fa un quadro generale dell’industria 4.0 applicata alla logistica, descrivendo la mappa dei trend sociali e tecnologici che si svilupperanno con velocità esponenziali nei prossimi 5/7 anni.
Claudio Fraconti, FAI e Conftrasporto, ha descritto come il mondo dell’autotrasporto affronta la sfida intermodale. Purtroppo sia per il trasporto aereo che per quello ferroviario il limite esistente è quello della retroportualità. A oggi la merce che arriva per via aerea dalla Corea impiega un giorno, e altrettanto per essere trasportata da Roma a Piacenza. Ciò a causa del sistema molto lento delle procedure doganali che bloccano le merci stesse. Per bypassare questa “strozzatura” ci vorrebbe un tavolo comune per razionalizzare le problematiche.Nel caso specifico delle ferrovie il problema, rispetto agli anni ’90, è stato parzialmente superato con maggiori infrastrutture; ma esistono meno fabbriche che producono le merci. In definitiva FAI e Conftrasporto spingono affinchè il camion viaggi sul treno e sul mare ma è necessario creare la cultura dell’intermodalità creando più infrastrutture e formando personale specializzato.
Ha chiuso il convegno col suo intervento Franco Fenoglio, Presidente Sezione Veicoli Industriali di UNRAE. Il quadro descritto ritrae il parco circolante in Italia che purtroppo è il più vecchio d’Europa: sono 600.000 infatti i veicoli con età media di 13 anni. Le Case costruttrici, nel nuovo scenario della logistica del domani hanno quindi un ruolo fondamentale anche se sono già stati fatti investimenti miliardari per adeguare i veicoli al tema della sostenibilità limitandone i consumi e quindi le emissioni di CO2.
Altro tema fondamentale, è la formazione specializzata per autisti la cui professione deve essere nobilitata e adeguata alla tecnologia stessa dei veicoli.
Tutto sta cambiando e la velocità del cambiamento è esponenziale. In questa prospettiva il concetto di intermodalità diventerà ancora più importante e questo imporrà una sfida ancora più grande: “sbloccare le varie modalità per aumentare l’intermodalità (oggi solo al 7%) unendosi in una unica forza, per incontrarsi con la soddisfazione di tutte le parti” ha dichiarato Fenoglio.