Gli studi del CNR costituiscono una preziosa fonte informativa sul settore. ANITA da ormai molti anni intrattiene rapporti professionali specialistici con il CNR, con il quale ha anche organizzato incontri internazionali di alto livello. Lo studio sul trasporto merci su strada italiano รจ il frutto di questa collaborazione: la nostra Associazione ha contribuito attivamente alla ricerca, accompagnando i ricercatori del CNR in visita ad importanti realtร dellโautotrasporto nazionale.
“Lo studio del CNR ha purtroppo confermato che lโautotrasporto del nostro Paese, pur rimanendo al 6ยฐ posto in Europa, soffre gli aumenti dei costi e continua a subire la concorrenza dei vettori dellโEst Europa โ dichiara Giuseppina Della Pepa, Segretario Generale di ANITA, rilevando anche che โtra il 2008 e il 2016 cโรจ stato un calo del 10% nel trasporto internazionale fatto dalle imprese italiane, evidentemente a tutto vantaggio dei trasportatori di Paesi con costi piรน bassi. Un chiaro effetto di questo squilibrio รจ evidente dai dati sul cabotaggio: lโItalia riceve 3 volte piรน cabotaggio di quanto ne facciaโ.
Lo studio del CNR ha rilevato dati interessanti sulle condizioni operative e sui costi per le imprese: la spesa aziendale per un autista รจ superiore a 55.000 euro allโanno, da sommarsi ad un costo per carburante superiore a 43.000 euro annui e a spese per pedaggi per piรน di 17.000 euro, quasi il doppio della Francia. Esclusi i costi strutturali, un veicolo pesante di 40 tonnellate costa alle nostre aziende oltre 151.000 euro allโanno, contro 123.000 euro francesi.
โIl costo per chilometro di un veicolo pesante italiano rimane uno dei piรน alti in Europa e tutte le voci di costo sono aumentate costantemente rispetto a quanto rilevato dal CNR nello studio del 2014โ continua il Segretario Generale di ANITA. โIn 4 anni il costo del conducente รจ aumentato dellโ1,75% allโanno ed รจ superiore del 16% rispetto a quello di un autista francese, senza parlare del confronto con i conducenti dei Paesi dellโEst Europa, i cui costi non sono nemmeno comparabili con i nostriโ conclude Della Pepa.