martedì, 23 Aprile 2024
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ANITA contro il divieto di transito in Tirolo

Il Tirolo è intenzionato a vietare nuovamente ad alcune tipologie di merci il transito stradale sull’asse del Brennero e sta predisponendo una terza versione del “divieto settoriale”.
 Negli ultimi anni, ben due divieti analoghi sono stati bocciati dalla Corte di Giustizia UE poiché contrari al principio della libera circolazione delle merci e ritenuti spropositati rispetto all’obiettivo di ridurre l’inquinamento nella valle dell’Inn prodotto dal traffico di mezzi pesanti.
 Anita – appresa la notizia da fonti giornalistiche – è intervenuta prontamente sulle autorità comunitarie e presso i Ministeri italiani dei Trasporti e dello Sviluppo economico, per lanciare il grido d’allarme sul progetto tirolese in fase di elaborazione, che ricalcherebbe i contenuti dei precedenti provvedimenti bocciati in passato e che colpirebbe, solo per citare le principali tipologie di merci, il transito di vetture, legname, piastrelle, rifiuti, cereali, marmo e travertino.
 “Comprendiamo le motivazioni ambientali che sono alla base del provvedimento in fase di predisposizione da parte del Tirolo – ha commentato il Presidente di ANITA, Thomas Baumgartner – tuttavia, un divieto di transito che non prenda di mira i veicoli più inquinanti ma soltanto alcune tipologie di merci, non punta a contrastare efficacemente l’inquinamento bensì a produrre una distorsione della concorrenza in alcune filiere produttive e del trasporto, come è già accaduto in passato”.
L’adozione unilaterale di un divieto permanente di transito sull’arco alpino da parte austriaca non è la soluzione al problema dell’inquinamento. È un modo, invece, per arrecare danni irreparabili ad interi settori produttivi.
Oltretutto, alcuni traffici sarebbero esclusi dal futuro provvedimento – come ad esempio i trasporti locali e i trasporti con partenza/arrivo nella zona di Innsbruck – e ciò appare incomprensibile considerando che anche in tali aree esistono strutture idonee al trasferimento delle merci sui treni.
“Non si può chiedere agli altri di trasferire le merci dalla strada alla ferrovia senza dare per primi il buon esempio” ha proseguito il Presidente di ANITA.
Dunque, ANITA chiede con forza al Governo italiano di opporsi ad un provvedimento iniquo che falsa la concorrenza tra produttori di beni e autotrasportatori dei diversi Paesi, ancora una volta in spregio al principio comunitario della libera circolazione delle merci.
“La Commissione europea farebbe bene ad intervenire prima che il danno venga prodotto ed a maggior ragione dopo che l’esperienza ci ha insegnato che provvedimenti similari hanno subito una sonora bocciatura da parte della Corte di Giustizia” ha concluso Thomas Baumgartner.

Da ANITA

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