La notizia corre veloce da ieri: la Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità alla Delibera Cipess n. 41/2025, che ad agosto aveva approvato il progetto definitivo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, bloccando temporaneamente l’avvio dei lavori per quella che sarebbe una delle opere infrastrutturali più simboliche e strategiche dell’Italia contemporanea.
Le criticità seconda la Corte dei Conti
La Corte ha evidenziato criticità riguardanti le coperture economiche, la conformità del progetto alle normative ambientali e antisismiche, la coerenza con le regole europee, e dubbi sulla competenza del Comitato Cipess in questa fase procedurale. Le motivazioni dettagliate della bocciatura saranno rese note entro 30 giorni.
La politica e le associazioni
In risposta all’intervento della magistratura contabile, Pasquale Russo, Presidente di Conftrasporto e Vicepresidente di Confcommercio, ha sottolineato come questa decisione non debba diventare un freno all’avvio dei cantieri di un’opera fondamentale per il Paese e la competitività delle imprese italiane. Russo ha richiamato alla necessità di “un’analisi condivisa e sinergica delle criticità tecnico-giuridiche emerse”, auspicando che tali rilievi siano recepiti in un clima di collaborazione istituzionale che porti alla realizzazione del Ponte.

L’opera viene infatti vista come un tassello chiave nella strategia europea di collegamento tra i Paesi del mercato unico e nei corridoi TEN, e pertanto non deve trasformarsi in un terreno di scontro politico o ideologico, ma in un simbolo della capacità del Paese di coniugare sviluppo infrastrutturale, crescita economica e coesione nazionale.

Nel fronte parlamentare due schieramenti divisi: dalle fila dell’opposizione il Partito Democratico ha accolto positivamente la decisione della Corte dei Conti, considerandola una conferma delle numerose criticità già denunciate riguardo al progetto. Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente alla Camera, ha definito il comportamento del governo irresponsabile, invitando Meloni e Giorgetti a prendere le distanze dalle reazioni del governo contro la Corte. Il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni invece ha reagito con forte indignazione alla decisione della Corte dei Conti: Meloni ha definito la bocciatura un’«intollerabile invadenza» da parte dei giudici contabili, sottolineando che si tratta dell’ennesimo atto di «invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento». Anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito la decisione come una «scelta politica più che un giudizio tecnico», garantendo che il governo «non si fermerà» e che farà tutto il possibile per avviare i lavori. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è detto «esterrefatto» per l’intervento della magistratura contabile, giudicandolo inaccettabile in un Paese democratico.
A tutto questo, questa mattina, la stessa Corte dei Conti ha risposto che “il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti.
Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati.”
Cosa vale il Ponte
Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un investimento complessivo stimato in 13,5 miliardi di euro, che include infrastrutture di accesso sia stradali che ferroviarie. Gli studi di impatto economico sottolineano potenziali benefici quali la generazione di oltre 23 miliardi di euro di PIL aggiuntivo e la creazione di quasi 37.000 posti di lavoro nella fase di realizzazione (vedi lo Speciale Ponte di Messina su Trasportare Oggi di ottobre-novembre 2025).
In conclusione, mentre la Corte dei Conti svolge il suo ruolo di tutela della legittimità e della spesa pubblica, il fronte politico e operativo resta impegnato a superare gli ostacoli tecnici per garantire l’avvio di un’opera che molti considerano un simbolo della capacità del nostro Paese di progettare e realizzare infrastrutture di rilievo europeo, indispensabili per il rilancio della competitività e della coesione territoriale.
Questa notizia è di grande rilievo per il mondo del trasporto e della logistica, ambiti in cui il Ponte rappresenterebbe un elemento cardine per la mobilità e il commercio tra Sicilia e Calabria, aprendo nuove prospettive per imprese e lavoratori del settore.
Ha collaborato Andrea Trapani

